(attuali ed ex amministratori comunali), parla di “inconcludente gestione commissariale” del partito locale. Nel mirino anche il vicesegretario provinciale del Pd, Vincenzo Toma, assessore comunale al bilancio, e il commissario cittadino Luca Guido.
E i 12 firmatari, senza giri di parole, vanno dritti al cuore della questione e chiedono le dimissioni di Guido, invocando un “nuovo inizio” per il Partito democratico monteronese, nonché il rilancio dell’azione del governo cittadino guidato dal sindaco Angelina Storino.
A Monteroni, alle primarie Pd (LEGGI ARTICOLO) del 30 aprile, ha vinto Michele Emiliano (sostenuto proprio da Toma e Guido): un dato in linea con quello regionale. Mentre a livello nazionale Matteo Renzi è tornato segretario sull’onda del 70% dei consensi.
Il risultato peraltro delle primarie monteronesi del Pd ha ribaltato l’esito della “convenzione” comunale (dove hanno votato solo gli iscritti), dalla quale era uscito vincitore l’ex premier (LEGGI ARTICOLO).
Tornando alle “lettera aperta” dei renziani, ecco i nomi dei 12 firmati: la presidente del consiglio Chiara Centonze, la vicesindaco Sonia Martino, il senatore accademico Davide Manfreda, l’ex assessore Antonello Guacci, l’ex consigliera comunale Maria Linciano. E poi Piero Centonze, Gianni Pulli e Luciano Rizzo (assessori negli anni ‘90 nelle amministrazioni Bernardini-Pati). Inoltre, un volto storico come Renzo Marini e infine Antonio Michele Esposito, Antonella Quarta e Oronzo Colelli.
“L’Assemblea nazionale del Partito Democratico tenutasi domenica 7 maggio, ha rieletto Segretario nazionale Matteo Renzi - si legge nella premessa - ed ha sancito l’apertura di una nuova stagione politica che dovrà vedere il nostro Partito rilanciare la sua iniziativa a tutti i livelli e che Renzi ha così sintetizzato: “Riprendiamo il nostro cammino: basta polemiche, pensiamo al Paese”.
Poi i 12 spostano il tiro a livello locale.
“È tempo - affermano - che anche a Monteroni il Pd riprenda il suo cammino, che venga rilanciato e riorganizzato, visto che ormai da anni, nonostante la presenza del vice segretario provinciale e del commissario comunale, non ha una sede e non svolge nessuna attività politica”.
E la secca bocciatura della parentesi commissariale, aperta due anni fa, è corredata dalla richiesta di dimissioni e dall’appello per una nuova stagione.
“È quindi tempo di sancire la conclusione dell’inconcludente gestione commissariale comunale con le dimissioni dell’attuale commissario - scrivono i dodici - e con la costituzione di un Circolo comunale PD organizzato e capace di aprire una nuova stagione politica, oltremodo necessaria per rafforzare l’attuale Amministrazione Comunale. Amministrazione comunale, che ha ben operato, ma che è attesa ad un ulteriore sforzo operativo per il raggiungimento degli obiettivi che erano presenti nel programma elettorale presentato del maggio 2015. Chiediamo pertanto che si tenga una riunione-assemblea degli iscritti per dare sostanza operativa a quanto sopra esposto”.
E in coda, i promotori sottolineano che la “lettera aperta sarà inviata al segretario provinciale, ai parlamentari e consiglieri regionali del Salento, affinché ognuno, per la parte di propria competenza, si attivi per la ricostituzione del circolo PD di Monteroni”.
Insomma, nella pentola del Pd continuano a bollire i malumori. E nei giorni scorsi non è passato inosservato il batti e ribatti sulle pagine Facebook tra esponenti Pd (e non solo): un pingpong di accuse e veleni all’indomani dell’esito delle primarie.
