La foto (un suo primo piano) e la scritta “Ciao, Giovanni” su uno sfondo giallorosso. Lo striscione è stato esposto in occasione della partita di serie A vinta dal Lecce contro la Spal, disputata sabato 15 febbraio.
Allo stadio c’era la sua famiglia, la moglie Emanuela e i figli Valentina e Andrea. E prima del fischio d’inizio, il difensore Fabio Lucioni, a nome di tutta la squadra di mister Liverani, ha reso omaggio a Giovanni posando un fascio di rose giallorosse ai piedi della gigantografia dello sfortunato finanziere. Un gesto accompagnato dagli applausi commossi partiti dalle tribune.
Un momento toccante appena ventiquattr’ore dopo i funerali che si sono celebrati venerdì pomeriggio nella parrocchia del Sacro Cuore di Monteroni: una folla incontenibile ha accompagnato l’ultimo viaggio di Giovanni, appuntato scelto della guardia di finanza in servizio presso il comando provinciale di Lecce.
Dopo l’esame autoptico, richiesto dalla famiglia e disposto dalla Procura, il rito funebre è stato officiato da don Gianni Mattia, insieme al parroco don Elio Quarta e al cappellano militare del comando regionale della Fiamme gialle di Puglia, Padre Tommaso Chirizzi.
Avvolto nel tricolore, il feretro del finanziere è entrato in chiesa ricevendo gli onori militari dei Baschi verdi, i suoi amici e commilitoni con l’ha salutato in divisa, con gli occhi lucidi e un nodo stretto in gola. Un momento struggente. Poi, all’arrivo della salma all’ingresso del cimitero, l’addio straziante delle sirene spiegate dei mezzi della Guardia di Finanza: un ultimo saluto risuonato con forza come un’eco dirompente di dolore.
Il 52enne era un amante dello sport: si allenava con costanza. Aveva giocato a calcio: una passione mai svanita. Era tuttora dirigente e anima dell’associazione dilettantistica “Futura Monteroni”. Giovanni era un atleta amatoriale, uno sportivo che amava i colori della sua terra. Un grande tifoso del Lecce. Ha perso la vita (LEGGI ARTICOLO) a causa di un malore fatale che l’ha stroncato mentre si stava allenando facendo jogging. Una morte improvvisa che ha sconvolto e distrutto i suoi familiari. Un dramma è stato accolto con incredulità e sgomento anche nella sua comunità, nel mondo dello sport locale, tra i suoi tantissimi amici e anche nella grande “famiglia” dei Baschi verdi.