Si tratta di un bene sottratto dallo Stato ad un 55enne del posto, Giovanni Mazzotta, conosciuto anche come “Gianni Conad”. La villetta, che sorge a Monteroni in contrada Saetta, era ancora utilizzata dall’ex proprietario nonostante la confisca definitiva decretata nel maggio 2015 dalla sentenza della Cassazione. Dopo quasi cinque anni, l'iter è stato messo in moto nei giorni scorsi con la delibera firmata dal commissario prefettizio Guido Aprea. E l’ordine di sgombero, partito dalla prefettura di Lecce, è stato attuato mercoledì scorso dalle forze dell’ordine: presenti un centinaio tra poliziotti della Questura, carabinieri, vigili del fuoco e polizia municipale. Nessuno, tuttavia, ha opposto resistenza: il massiccio dispiegamento di divise era comunque previsto dalle procedure.
E in una nota diramata dall’area “Ordine e sicurezza pubblica” dell’Ufficio territoriale del Governo guidato dalla prefetta di Lecce, Maria Teresa Cucinotta, si rende dunque noto “che nella giornata del 12 febbraio si è svolta una significativa operazione di ripristino della legalità nel territorio di Monteroni”.
“Con il coordinamento della Prefettura e il concorso delle Forze dell'Ordine - si legge nel comunicato dei vertici di via XXV luglio - si è proceduto allo sgombero dell'immobile confiscato in via definitiva, con sentenza della Suprema Corte di Cassazione, in data 25 maggio 2015, ad un esponente” che in passato ha fatto parte della “criminalità organizzata del territorio, il quale ancora deteneva il suddetto immobile illegittimamente, nonostante fosse stato già trasferito dall'Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata al patrimonio indisponibile del Comune di Monteroni ai fini del suo utilizzo per scopi sociali”, sottolinea la Prefettura.
Mazzotta era stato condannato a 8 anni e 8 mesi con sentenza passata in giudicato per associazione finalizzata alla detenzione e al traffico di sostanze stupefacenti. Pena che ha finito di scontare nel 2002.
“Tale operazione rappresenta un forte e concreto segnale di affermazione della legalità sul territorio, atteso che viene restituito per l'utilizzo a finalità sociali un bene già precedentemente confiscato in via definitiva e sottratto - denuncia la nota della Prefettura di Lecce - a quella finalità sociale a cui doveva essere destinato secondo i principi che ispirano la legislazione antimafia”. Attuato lo sgombero, il comune di Monteroni, guidato dal commissario straordinario e viceprefetto vicario Guido Aprea, potrà quindi entrare effettivamente in possesso dell’immobile.