dove il giovane (con precedenti per reati contro il patrimonio) era sottoposto agli arresti domiciliari. Una fuga durata meno di 24 ore (LEGGI ARTICOLO). Il giorno dopo fu infatti ritrovato e arrestato in flagranza, nella zona 167, dai carabinieri della stazione di Monteroni. Il giovane è stato quindi giudicato con un processo per direttissima. Il giudice Fabrizio Malagnino ha accolto l’istanza di patteggiamento contestando però all’imputato la “recidiva reiterata” (prima della fuga dalla Comunità, si era reso responsabile di altri quattro casi di evasione dai domiciliari).
Errini è tornato quindi dietro le sbarre di Borgo San Nicola. Il suo legale, l’avvocato Massimo Bellini, ha intanto impugnato l’ordinanza di misura cautelare in carcere: la difesa ha richiesto la detenzione domiciliare. E su questa istanza deciderà il Tribunale del Riesame: l’udienza è fissata per il prossimo 28 aprile.
Inoltre, come è noto, nel novembre scorso Errini fu arrestato con l’accusa di rapina impropria, dopo essere stato sorpreso dai proprietari durante un rocambolesco doppio tentativo di furto in casa in via Madonna 7 Dolori, alla periferia di Monteroni. Per questo episodio, l’udienza preliminare davanti al Gup per il rinvio a giudizio è fissata il prossimo 18 maggio.
Il giovane, peraltro, è accusato anche di aver reso false generalità. In una delle evasioni dai domiciliari compiute nei mesi scorsi, il 28enne si recò a Castro, dove finì al centro di una singolare disavventura: rimase incastrato nel pozzetto di una villetta disabitata. Ai carabinieri della compagnia di Tricase fornì un nome fittizio. Ma nei giorni successivi, dopo alcune verifiche incrociate, venne a galla la verità. E per il 28enne scattò l’ennesima denuncia.