Dopo il gol al San Nicola, dichiarazione d’amore di Pellè: “Io tifo Lecce”

Simpatico siparietto a fine partita di Graziano Pellè, che davanti a microfoni e taccuini ha risposto con un tono abbastanza scherzoso ed amichevole ai giornalisti che gli chiedevano del ritorno “agrodolce” nella sua Puglia con la maglia azzurra .

“C’erano tanti miei amici a vedere la partita ed il bello è che da leccese non ho ricevuto i fischi che forse mi aspettavo dalla curva barese”. Così il bomber di Monteroni (il suo gol da attaccante di razza è l’unica nota lieta dello scivolone contro i francesi, LEGGI ARTICOLO) ha commentato ironicamente l’atmosfera della partita che ha segnato peraltro l’esordio del nuovo ct Giampiero Ventura. Col sorriso sulle labbra, Graziano non ha nascosto il suo amore per Lecce e il Salento, da sempre rivali del Bari per l’egemonia sportiva pugliese. “E’ vero che la Nazionale ha un sapore differente e fa diventare tutti amici e fratelli, ma a livello calcistico sono un leccese e tifo Lecce, non ci piace il Bari. Ma è solo una questione calcistica”, ha messo in chiaro il numero 9 azzurro. Saranno dunque contenti i tifosi giallorossi: Pellè giura amore eterno al suo Lecce, dove ha mosso i primi passi della sua carriera calcistica e dove, negli anni della Primavera, ha vinto tutto quello che c’era da vincere.

Mi ha fatto piacere che ci sia stato grande rispetto e che tutti abbiano tifato questa maglia”, ha poi sottolineato il centravanti, che al San Nicola ha ricevuto tutt’altro che fischi. Dopo il suo gran gol, che ha rappresentato il momento pareggio, gli spalti hanno risposto allo speaker con un boato di esultanza urlando più volte il cognome del bomber salentino. Un’acclamazione forte e unanime. Un riconoscimento quasi unico: cosa non da poco per qualsiasi calciatore leccese che si trovi a calcare il rettangolo di gioco dello stadio barese, ovvero a giocare in casa degli avversari di sempre.

 

 

E poi il centravanti della Nazionale ha rivolto lo sguardo alla prossima partita dell’Italia contro Israele (in programma il 5 settembre), il primo incontro utile per la qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia. “Non bisogna perdere punti per strada, è un girone molto duro. Contro la Francia c’è stato un calo di ritmo, ma ora non abbiamo scuse. E dalla prossima partita si inizia a fare sul serio”, ha ricordato Pellè. 

Intanto, in un’intervista rilascia alla Gazzetta dello Sport, l’attaccante di Monteroni è tornato a parlare di quel rigore “maledetto” tirato contro la Germania ai quarti dell’Europeo e delle polemiche che sono seguite. E Pellè ha rispedito al mittente l’accusa di aver mancato di rispetto al portierone tedesco.
“Succede di sbagliare e noi siamo personaggi pubblici: ognuno può dire ciò che vuole. Mi hanno fatto ridere solo le critiche che mi accusavano di aver mancato di rispetto a Neuer, spero che la maggior parte degli italiani abbia la mia stessa voglia di rispettare gli altri: l’Italia sarebbe migliore”, ha detto il bomber di Monteroni. “Ho fatto quel gesto (quello del cucchiaio, ndr) - ha poi raccontato - per non far buttare Neuer prima. Poi quando sono andato a calciare ho visto che si era già tuffato e ho forzato il tiro”. E poi la chiosa ironica: “Da allora, non ho più tirato rigori, nemmeno in Cina. C’è chi è più bravo di me…”.

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