Nulla da fare invece per gli altri due candidati di Monteroni, la presidente del Consiglio comunale Chiara Centonze (Salento Bene Comune) - anche lei esponente del Pd - e il capogruppo di maggioranza Giorgio Manfreda (Salento Popolare), esponente di Area Popolare-Ncd.
Tutti e tre i concorrenti monteronesi fanno parte della stessa coalizione che sostiene il sindaco Angelina Storino.
Toma (secondo degli eletti della sua lista) sarà quindi uno dei 16 componenti del nuovo Consiglio provinciale scelto dalle urne delle elezioni di secondo livello che si sono svolte domenica 15 gennaio.
Come è noto, l’elezione non è più diretta. Con la nuova normativa, l’elettorato attivo e passivo è, infatti, riservato esclusivamente agli amministratori comunali dei paesi della Provincia: possono candidarsi e possono votare quindi solo e soltanto i sindaci e i consiglieri comunali.
Vince questa tornata (che riguardava solo l’elezione dei 16 consiglieri e non del presidente) la lista di centrodestra “Riprendiamo a costruire - Con Gabellone presidente” che ottiene 10 seggi. “Salento Bene Comune”, invece, che raggruppava Pd e centrosinistra, potrà contare su 6 scranni, tra questi anche quello di Toma che ha ottenuto 5433 voti ponderati (ovvero 62 schede a suo favore).
Quella relativa al sistema del voto ponderato è l’altra novità: il peso specifico di ogni preferenza cambia in base al numero di abitanti di ogni Comune di cui fa parte l’elettore-consigliere.
Per esempio, Monteroni rientrava nella “fascia D - scheda rossa” (comuni dai 10mila ai 30mila abitanti): ciò significa che la preferenza di ogni singolo esponente dell’assise monteronese valeva 98 voti ponderati.
Nello specifico, 29 voti ponderati per i Comuni fino a 3mila abitanti, 47 fino a 5mila, 78 fino a 10mila, 98 fino 30mila, 289 oltre 30mila.
La nuova assise della Provincia di Lecce, guidata dal presidente Antonio Gabellone, resterà in carica per i prossimi due anni.
E per quanto riguarda gli altri due candidati monteronesi non eletti, Chiara Centonze ha ottenuto 555 voti ponderati (7 schede) e Giorgio Manfreda 352 voti ponderati (4 schede).
È sfumata invece per un soffio l’attribuzione di un seggio anche alla lista centrista “Salento Popolare”.
Non ha nascosto il suo malumore lo stesso Manfreda che in mattinata, in occasione della proclamazione degli eletti nella sede della Provincia, a nome della sua lista ha chiesto il riconteggio dei voti e la verifica di alcune schede nulle. L’istanza però è stata bocciata. E probabilmente, così come prospettato anche dal coordinatore provinciale di Ncd-Area Popolare, Luigi Mazzei, si procederà con un ricorso. Alla lista Salento Popolare mancano 33 voti ponderati (cioè la preferenza di un solo consigliere di un piccolo comune) per avere un seggio.
Analizzando, infine, solo i risultati della fascia di comuni di cui fa parte Monteroni, Toma ha preso 2744 voti ponderati (cioè 28 schede a suo favore), Centonze ha ottenuto 196 voti ponderati (cioè 2 sole schede) e Manfreda 294 voti ponderati (che equivalgono a 3 schede).
Alle elezioni provinciali “indirette” hanno gareggiato quindi tre amministratori comunali di Monteroni, tutti esponenti della stessa maggioranza (caso unico in questa tornata).
E resta da capire se questa frammentazione e l’esito di queste consultazioni avranno o meno ripercussioni sulla tenuta dell’esecutivo cittadino che si regge su un voto.