Nel mirino l’ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale dello scorso 26 giugno: un argomento che è stato poi ritirato nel corso dei lavori dell’assise.
Tant’è che non è stata nemmeno sottoposta ad approvazione la proposta di delibera che riguardava l’ok allo studio di fattibilità (in variante al piano cimiteriale) e la dichiarazione di pubblica utilità in merito alla “progettazione, realizzazione e gestione in regime di concessione dell’intervento di completamento del cimitero di Monteroni attraverso la Finanza di Progetto”.
È di nuovo scontro dunque a Palazzo di Città. La minoranza va all’attacco: “Non può passare inosservato il comportamento opaco dell’amministrazione comunale nell’ultimo Consiglio comunale dove, per evidenti dissidi e frizioni interne alla maggioranza stessa, è stata costretta al ritiro della delibera relativa al Project Financing di svariati milioni di euro proposto da un gruppo di imprenditori in Ati (Associazione temporanea di imprese) lo scorso 23 ottobre 2018 e approdata nell’ultima assise in violazione a tutti i termini di legge”.
Guido, Pizzuto, Manca e Paladini parlano di “opacità emerse anche durante lo svolgimento dei lavori della II° e III° Commissione consiliare che, con anomala velocità, sono state convocate congiuntamente d’urgenza subito dopo il Consiglio per tentare di “convincere” in tutti i modi quei consiglieri comunali di maggioranza “dissidenti”, evidentemente perplessi anche loro, ad approvare la proposta di delibera”.
La nota del gruppo di Volontà Popolare si sofferma quindi sui dubbi: “Siamo sempre stati a favore dell’iniziativa imprenditoriale che può garantire efficienza e sostenibilità agli interventi pubblici finanziati con il partenariato dei privati, ovviamente con trasparenza e rispetto della legge e delle procedure. Per questo come consiglieri di minoranza abbiamo partecipato responsabilmente ai lavori delle commissioni e, notando alcuni atteggiamenti “intimidatori”, abbiamo sollevato una serie di osservazioni in primis sui danni che questa decisione provoca ai cittadini di Monteroni che pagherebbero due volte: in modo diretto attraverso un aumento esponenziale di tutti i servizi cimiteriali e in modo indiretto attraverso un esborso economico dalle casse comunali di oltre 800mila euro, senza trascurare una serie di anomalie sulla procedura adottata - sostengono i quattro consiglieri - che non potremo fare a meno di sottoporre all’'attenzione degli organi preposti al controllo della legittimità degli atti di una pubblica amministrazione”.
Gli esponenti di Volontà Popolare elencano le loro contestazioni e puntano il dito contro “il mancato rispetto del termine perentorio di 90 giorni dalla data di presentazione della proposta, la poca chiarezza sui processi decisionali adottati dall’amministrazione e sui rapporti con i proponenti, l’assenza di trasparenza di comunicazione nella esposizione del Piano triennale delle Opere Pubbliche approvato lo scorso marzo, la mancata indicazione nella sezione trasparenza sul profilo dell’ente. Queste mancanze ci lasciano perplessi e ci imporranno, nella nostra veste di consiglieri comunali di minoranza, di chiedere l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione e della Procura per attenzionare questa procedura che presenta aspetti poco chiari e meritevoli di essere seguiti anche nei prossimi mesi quando si disveleranno aspetti e rapporti ad oggi poco chiari”.
Poi la chiosa: “Da maggioranza abbiamo dimostrato trasparenza e capacità di amministrare così che oggi, come gruppo guida della minoranza, abbiamo la credibilità per opporci a queste oscenità amministrative a difesa dell’interesse dei monteronesi”, concludono l’ex sindaco Guido e gli ex assessori Pizzuto, Manca e Paladini.