I due partiti - estromessi dall’esecutivo cittadino nell’estate scorsa - puntano il dito quindi contro l’assessore al bilancio e vicesegretario provinciale del Pd, Vincenzo Toma, e contro l’assessore ai lavori pubblici Tommaso Leucci, accusato di aver votato alle primarie “dem” pur essendo di centrodestra.
Fuoco di fila pure contro il sindaco Angelina Storino.
E le rimostranze degli (ex) alleati partono proprio dalle urne interne del Pd del 30 aprile scorso, che non poche fibrillazioni hanno creato anche all’interno del circolo cittadino dei democratici.
“Il tempo è galantuomo e dopo lunghe attese restituisce verità già abbondantemente presagiate. Le vicende di circa un mese fa hanno ampiamente chiarito e messo a nudo ciò che circa dieci mesi fa, all’indomani del rimpasto di giunta, si era immaginato: un capriccio dell’attuale sindaco Storino di voler realizzare un organo esecutivo a trazione Pd escludendo i rappresentanti dei partiti Fratelli d’Italia e Udc che insieme agli altri esponenti non eletti sono stati indispensabili per la vittoria della lista civica Cambia Monteroni: una strategia, una manovra politica spicciola rivelatasi fallimentare”, tuona la nota firmata dalla segreterie cittadine guidate da Livio Pisanò (FdI) e Damiano Prete (Udc).
“Ad oggi è chiaro che il sindaco non ha dimostrato di essere una figura neutra ed imparziale proveniente dalla società civile, cioè super partes, come dichiarato sui palchi in mezzo a tutti quei cittadini che si aspettavano da parte di questa amministrazione un cambiamento radicale”, sottolineano i dissidenti, secondo i quali la sindaca “è uscita allo scoperto in occasione delle Primarie del Pd, sponsorizzando e invogliando amici e conoscenti a recarsi ai seggi per appoggiare uno dei tre candidati”.
E il riferimento, che Pisanò e Prete omettono, è chiaramente al governatore Michele Emiliano.
Così facendo, Storino “ha tradito quindi non solo i partiti di centrodestra che l’hanno supportata - affermano Udc e Fdi - ma anche tutti gli elettori che la ritenevano estranea alle logiche di partito delle quali lei ha preso le distanze a parole. Una lista civica nata con il nome “Cambia Monteroni” ha ora tutti i connotati ora di una lista di centrosinistra targata Pd. E quindi ha disatteso tutti i presupposti e le finalità”.
Infine, i due partiti - tra i fondatori della lista trasversale che vinto le comunali del 2015 - spostano il tiro, biasimando quello che definiscono come “lo strano comportamento dell’assessore Leucci che, seppure abbia storicamente sempre mostrato fedeltà alle fila del centrodestra, ultimamente ha bruscamente sterzato a sinistra andando addirittura ad esprimere la sua volontà alle primarie del Pd, sancendo così una vicinanza al partito stesso e al suo più attivo rappresentante locale: il vicesegretario provinciale Vincenzo Toma. A dimostrazione che, come in questi casi, le belle parole hanno una direzione, mentre la realtà e la lealtà dei fatti portano a strade diametralmente opposte. Vicende sulle quali invitiamo a riflettere”, chiosa la nota diramata da Udc e Fdi.