Un uomo di 86 anni è caduto nella trappola dei balordi: un raggiro compiuto con uno dei soliti escamotage, sfruttando in maniera squallida la buonafede di persone anziane. Vittima dell’imbroglio un pensionato del posto, che mentre camminava a piedi in paese è stato raggiunto da un individuo di circa 50 anni. È successo in via Sabato, nel cuore del centro abitato. Il truffatore, ovviamente, si era premurato di informarsi a dovere per apparire credibile.
Il figlio dell’anziano vive e lavora al Nord. E l’impostore lo sapeva bene. Chiaramente conosceva anche il nome. Ha ingannato l’86enne presentandosi con modi da gentiluomo e spacciandosi per un amico del figlio: “Lei è il padre di…?”, ha esordito facendo il nome del figlio e dicendo che doveva consegnare un pacco per conto del familiare.
Il truffatore ha fatto finta di avere in linea al telefono proprio il figlio del pensionato, ma dall’altro capo c’era ovviamente un complice. E per carpirne in pieno la fiducia e rendere davvero verosimile la messinscena, ha passato poi il proprio smartphone all’anziano mettendolo in contatto con l’altro furfante. Quest’ultimo, fingendosi il familiare, lo ha rassicurato su tutto chiedendogli di anticipare la somma e ritirare il pacco. La vittima non è riuscita a distinguere la voce e si è quindi convinta di aver parlato al cellulare col proprio figlio. Spiazzato dall’imprevisto e beffato dalla gentilezza del ladruncolo che aveva di fronte, l’anziano è caduto nel tranello.
E così è salito a bordo dell’auto, che l’impostore aveva parcheggiato a poca distanza. E insieme si sono diretti a casa, dove c’era la moglie del pensionato. L’ignaro vecchietto ha preso il pacco e in cambio ha consegnato 1500 euro in contanti al finto amico del figlio. Il malvivente, sempre con fare cortese, si è offerto di riaccompagnare l’anziano in centro. Ma dopo un breve tratto in auto, ha simulato una telefonata urgente: si è scusato, ha fatto scendere la povera vittima e si è dileguato. L’inganno è stato scoperto poco dopo, quando l’anziano col proprio cellulare ha richiamato il figlio, quello “vero” che vive fuori regione e che ovviamente era all’oscuro di tutto.
All’interno del pacco c’era una ventola per computer: un articolo del valore di circa 10 euro. L’anziano ha quindi chiamato subito il 112, ma ormai era troppo tardi. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Monteroni, che hanno raccolto la denuncia dell’86enne. In mano agli inquirenti ci sono le testimonianze dell’uomo e della moglie. I militari intanto sono al lavoro per ricostruire l’identikit del malfattore e il percorso compiuto dall’auto per rintracciare eventuali telecamere utili alle indagini.
Solo pochi mesi fa, una truffa fotocopia è stata compiuta ad Arnesano: col solito espediente del pacco e della telefonata col finto figlio, ad un 80enne furono derubati 800 euro. In quel caso al malcapitato fu rifilata una pen drive.
L’Arma dei carabinieri, intanto, per contrastare quella che sta diventando una vera e propria emergenza, ha avviato una campagna di sensibilizzazione per mettere in guardia soprattutto i più anziani e le rispettive famiglie diffondendo video e vademecum anti-truffa. E l’avvertenza principale in casi come questi è quella di richiamare subito col proprio cellulare il figlio o il parente, al numero salvato in rubrica, per chiedere conferma di pagamenti e quant’altro.