L’architetto e designer monteronese Francesco Mancarella, meglio conosciuto con il nome d’arte Frank Mancarella, venne travolto e ucciso a soli 31 da un tir mentre era in sella alla sua bici nell’ amata Firenze. Era un ragazzo solare, umile, intelligente, buono, che con queste parole si descriveva nella sua autobiografia “Chiamatemi Frank. Essendo solo nato a Galatina (LE) il 29/11/1979 da padre falegname e madre casalinga, con il nome di Francesco Mancarella ho vissuto e raggiunto l’età adulta a Monteroni di Lecce. Fino ai nove anni, pur con gli avvisi contrari di parenti e maestri, “da grande” avrei voluto fare il medico; ma, poco dopo, un viaggio a Parigi con famiglia e parenti provocò in me un radicale cambiamento di aspirazioni. Dinanzi alla bellezza della Gioconda -che a lungo e tenendo ben stretti i cordoni rossi ammirai in estasi senza staccarmi da quell’incanto - la mia vocazione per la medicina cominciò a vacillare per essere sostituita da un’ambizione più grande: cercare di lasciare un segno nel modo dell’arte. Non importandomi la riuscita ma, se mai, solo il tentativo. Nonostante la giovane età, cominciai a consultare libri d’arte e di architettura e fu quest’ultima disciplina che sempre più mi attrasse a sé, sebbene tutti mi sconsigliassero dal seguire una tale strada. La città di Firenze fu prescelta come sede di studio, con l’ingenua convinzione dei miei tredici anni, che se era stata culla di tanti grandi avrebbe potuto ospitare anche i più piccoli.
Gli anni universitari hanno riservato molte delusioni mitigate da altrettanti successi, tra cui una mostra di design sulla disabilità e da una mostra di architettura del paesaggio a Palazzo della Signoria sul parco delle Cascine e da altri risultati ottenuti con la partecipazione ad alcuni concorsi, nazionali ed internazionali di architettura e design. Dal secondo anno di facoltà i colleghi, dopo aver visto il progetto presentato all’esame di Laboratorio di Costruzioni 1 che ricalcava le orme di Frank O. Gehry, mi chiamano Frank, nick-name che ovviamente non può che lusingarmi.”
Oltre a queste soddisfazioni, da lui stesso descritte, il suo curriculum breve ma molto intenso, ci parla di un ragazzo che sin dai primi anni si distinse per talento e preparazione partecipando a numerosi concorsi nazionali ed internazionali classificandosi sempre tra i primi posti.
Nel 2009 fu scelto tra i migliori 500 giovani designer di tutto il mondo per allestire uno stand con alcuni dei suoi progetti presso il Salone Satellite del Salone Internazionale del Mobile di Milano.
Ha esposto i suoi progetti alla Fiera di Hong Kong oltre a partecipazioni a concorsi internazionali come New York e Parigi.
Essendo anche Maestro di Cinema 4D, nel 2012 in anteprima mondiale, a Tokyo, fu presentato un suo progetto di un uomo-lupo per il videogioco Castelvania fatto per Fanvision cinematografica.
Nell’ultimo periodo della sua vita era impegnato, tra le altre cose, nell'organizzazione a Firenze del Florence Design Week 2012– Festival Internazionale di Design, di cui avrebbe curato e supervisionato ogni cosa per la sua direzione artistica anche nella moda.
Nella sua amata Firenze ebbe modo di partecipare attivamente con l’amministrazione e con l’allora Sindaco Matteo Renzi, il quale più volte chiedeva a Francesco consigli, suggerimenti e proposte per la città e anche per la rivalutazione della Leopolda, la vecchia stazione di Firenze che ora viene utilizzata per grandi eventi, come abbiamo avuto modo di vedere e di sentir parlare nei telegiornali di questi giorni. Frank nella sua originalissima tesi di laurea autobiografica aveva immaginato di realizzare un appartamento, progettando nei minimi dettagli ogni stanza.
Sei mesi dopo la sua scomparsi la città di Firenze per ricordare il nostro grande architetto ospitò una mostra intitolata “Frank Mancarella: un segno nelle arti” mettendo a disposizione la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio e nel giorno dell'inaugurazione l’assessore alla mobilità Massimo Mattei dichiarò: “Quando Chiara, sorella di Frank, è venuta a trovarmi proponendomi di ricordare Francesco con una mostra sulle sue opere ho dato subito la massima disponibilità per onorare la sua memoria. E la scelta della Sala d’Arme testimonia la vicinanza e la partecipazione dell’Amministrazione. Non si tratta infatti di una sala qualunque, è la porta di Palazzo Vecchio sul mondo: normalmente è chiusa ma oggi è aperta per Francesco, per onorare la memoria di un giovane che amava tanto Firenze da sceglierla come sua città di adozione e che è scomparso in una situazione così drammatica”.
Anche dopo la sua morte non sono mancati premi e occasioni per ammirare il suo grande valore artistico. L’importante architetto Ettore Sottsass, che Francesco ebbe modo di conoscere, lo definì “un genio e un diamante grezzo, non legato a nessuno stile, ma che ne abbraccia tanti” e noi non possiamo che essere d’accordo, avendo anche avuto modo di conoscere il valore prezioso della sua grande persona.
Venerdì 11 novembre 2016 alle ore 18:00 nella chiesa Madre ci sarà una celebrazione in ricordo del caro Francesco.
E per chi volesse conoscere qualcosa in più della sua persona e della sua arte, può farlo attraverso il sito www.frankdesign.altervista.org e la pagina facebook.