E oltre al controllo del territorio, i carabinieri si sono quindi visti costretti ad effettuare attività mirate al contrasto e alla prevenzione degli episodi di microcriminalità finanche tra loculi e cappelle. Gli episodi presentano lo stesso “copione” e sono accaduti all’interno sia delle cappelle delle Confraternite che in quelle private. Secondo le ipotesi al vaglio dei carabinieri della stazione di Monteroni che hanno puntato un faro su questo fenomeno, i malcapitati sono stati derubati dei contanti che avevano nel borsello mentre erano in visita alle tombe dei loro congiunti.
Come si è verificato nei casi denunciati ai militari, sono cadute nella trappola alcune signore. Che dopo aver lasciato la borsa all’interno della cappella si sono allontanate poche decine di metri per il ricambio dell’acqua dei portafiori. Un’operazione di pochi minuti. Un ristretto lasso di tempo che è però bastato ai ladri, che avevano fatto la posta e spiato di nascosto i movimenti delle loro vittime, per entrare in azione e mettere mano alla borsa.
Al rientro nella cappella (o addirittura al momento del ritorno a casa) l’amara sorpresa dell’assenza di portafogli e contanti. In passato si sono registrati inoltre numerosi e squallidi furti di piante, fiori, portalampade, accessori e anche delle lettere applicate sulle lapidi. Ora c’è chi si aggira per il camposanto per trafugare con destrezza il portamonete di chi fa visita alla tomba dei propri cari. Ecco perché i carabinieri di Monteroni già da tempo hanno avviato servizi e controlli periodici proprio all’interno del cimitero. E la presenza del personale in divisa non è passata inosservata soprattutto nel corso delle festività pasquali dei giorni scorsi.