L’ultimo viaggio di Andrea, martedì i funerali: dolore e striscioni. Indagini sull'asfalto dissestato

Si terranno nel pomeriggio di martedì 29 maggio i funerali di Andrea Lopez, il 31enne che sabato scorso ha perso la vita nel drammatico incidente avvenuto all’inizio della provinciale Monteroni-Copertino.

Il ragazzo era in sella al suo scooter TMax quando ha perso il controllo del mezzo. Ha quindi sbattuto violentemente con il corpo contro il muro di una villetta per poi precipitare sull’asfalto. Un volo tremendo che non gli ha lasciato scampo. Il giovane motociclista indossava il casco. Una premura che purtroppo non gli ha evitato il destino peggiore. È morto sul colpo. Troppo gravi le fratture multiple subite sia alla colonna vertebrale che agli arti superiori e inferiori, tra cui un trauma cranico che si è rivelato letale. È quanto ha stabilito lunedì mattina, nella camera mortuaria del Fazzi di Lecce, il medico legale Roberto Vaglio nel corso dell’esame esterno disposto dalla Procura. La salma del giovane monteronese è stata quindi riconsegnata alla famiglia. Il feretro giungerà martedì alle 16.30 presso la Chiesa dell’Ausiliatrice di piazza Candido, dove alle 17 sarà officiato il rito funebre.

Sabato scorso, come è noto, la comunità parrocchiale ha interrotto la festa patronale in onore della Madonna, spegnendo la musica e annullando i fuochi d’artificio in segno di lutto. E durante la fiera mercato che si è tenuta domenica in corso Umberto I, sono poi comparsi alcuni striscioni di addio realizzati dagli amici: “La gente come noi non muore mai. Andrea nel nostro cuore”. Dolore e commozione anche sui social, dove in tanti hanno ricordato il sorriso e le doti di “un ragazzo gentile, spontaneo, educato e disponibile: un amico di tutti”. “Eri come un fratello, è incredibile”, hanno scritto più volte i suoi amici di sempre. La vittima apparteneva alla famiglia di origini nobiliari Lopez Y Royo proprietaria dell’azienda agricola “Torre del Saetta”, ristorante e struttura ricettiva, che sorge nell’omonima contrada, dove il giovane lavorava e dove si stava recando quando è andato incontro alla morte.

LE INDAGINI

Intanto, è all’attenzione dell’autorità giudiziaria l’informativa messa a punto dai carabinieri della stazione di Monteroni. Tra i rilievi anche la situazione di dissesto del manto stradale proprio in quel punto dove si è verificato l’incidente mortale, a mezzo chilometro dal semaforo che incrocia la circonvallazione di Monteroni. Il 31enne ha perso il controllo del due ruote proprio all’uscita della prima curva della Sp6, dove all’indomani della tragedia sono comparsi fiori e messaggi di addio. Un pezzo di carreggiata particolarmente dissestato e già teatro in passato di un altro lutto. E proprio le insidie causate dall’asfalto, insieme alla velocità del mezzo che secondo i testimoni era oltre i limiti, potrebbero essere tra le cause determinanti di quanto è accaduto. Proprio nei momenti successivi alla tragedia è esplosa anche l’indignazione dei residenti contro lo stato di incuria della provinciale e anche in merito alla mancanza di adeguati dissuasori.

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