Perquisizioni a tappeto nella 167: tre monteronesi indagati per l'attentato a Giancane

Tre monteronesi sono indagati nell’inchiesta sul tentato omicidio di Roberto Giancane. Al centro delle indagini l’agguato dello scorso 29 ottobre, quando il pregiudicato 44enne di Monteroni fu raggiunto da un sicario nel negozio di proprietà della compagna che sorge a Copertino, in via Piave. 

Giancane era da solo in quel momento e fu colpito da una pistolettata. Un proiettile gli attraversò l’addome e rimase gravemente ferito (LEGGI ARTICOLO). 

Per quel fatto di sangue sono ora indagati tre giovani di Monteroni, già noti alle forze di polizia, ai quali viene contestato di aver attentato alla vita di Giancane: tutti e tre dimorano all’interno dei complessi di case popolari della zona 167 di Monteroni.

E rientra quindi nell’ambito di questa inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, il giro di perquisizioni compiuto proprio nelle scorse ore.

Un’inchiesta, tuttavia, ad ampio raggio: sotto la lente degli inquirenti, infatti, non c’è soltanto l’agguato di Copertino.

Non è passata quindi inosservata, venerdì mattina, la massiccia presenza di carabinieri nel cuore della 167.

I militari, che erano a caccia di armi e stupefacenti, hanno lavorato a lungo. Perquisizioni e controlli sono andati avanti per alcune ore con l’ausilio anche dei cani antidroga.

Abitazioni, pertinenze e auto in uso agli indagati sono state rivoltate come un calzino.

Sul posto i carabinieri della compagnia di Gallipoli, della Tenenza di Copertino e della stazione di Monteroni, insieme agli uomini del Nucleo Cinofili dell’Arma. Al termine delle operazioni, sono stati sequestrati alcuni grammi di marijuana e contanti per circa 2 mila euro.

Contestualmente alla perquisizione disposta dalla Dda, ai tre indagati è stato notificato l’avviso di garanzia.

Gli inquirenti, quindi, durante l’attività investigativa messa in moto per fare luce sull’attentato ai danni di Giancane, sono arrivati a sospettare dei tre giovani monteronesi. E probabilmente hanno puntato il faro anche su altro e l’indagine si è estesa a macchia d’olio.

E al momento i carabinieri sono a caccia di elementi e riscontri in grado di dare sostanza alle ipotesi investigative. Peraltro, le perquisizioni a tappeto sono proseguite anche nella giornata di sabato: nuovi blitz e controlli sono stati effettuati tra Monteroni e Lecce, ma anche in un comune del basso Salento. L’indagine è in evoluzione. Ulteriori sviluppi potrebbero non tardare.

 

 

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