L’uomo, di 46 anni, titolare di un’azienda edile locale, è salito su un’impalcatura - a ridosso del nastro trasportatore - minacciando di lanciarsi da un’altezza di 20 metri.
All’origine di questo tentativo estremo di far valere le proprie ragioni ci sarebbe il mancato pagamento di alcuni lavori effettuati dalla ditta monteronese all’interno della centrale e la revoca di un appalto. Tant’è che tra l’imprenditore di Monteroni ed Enel sarebbe poi sorto un contenzioso.
L’esasperata azione di protesta del titolare dell’azienda stava rischiando quindi di sfociare nelle estreme conseguenze di un gesto sconsiderato.
I carabinieri della Compagnia di Brindisi sono riusciti a far desistere il monteronese dal suo intento.
L’uomo è stato quindi convinto a scendere. E il peggio fortunatamente è stato scongiurato.
Resta però il nodo della controversia con Enel e del mancato pagamento (alla ditta monteronese non sarebbe stato liquidato l’importo di una fattura) che hanno spinto l’imprenditore a meditare addirittura di farla finita.
AGGIORNAMENTO:
In merito alla vicenda, è pervenuta una nota di Enel che riportiamo integralmente, secondo la quale la srl di Monteroni "ha segnalato irregolarità nella gestione dei lavori e nelle procedure di gara vinte dalla stessa: tutti questi fatti sono stati sottoposti da Enel Produzione al vaglio delle competenti autorità giudiziarie. Enel, che si ispira da sempre nella conduzione della sua attività ai principi di legalità e correttezza, oggi parte integrante del codice etico e del Piano di tolleranza zero alla corruzione, continuerà a fornire ogni elemento utile alle autoirtà competenti al fine di pervenire nel più breve tempo possibile a fare chiarezza sull'intera vicenda".