Biometano, ritirata la richiesta di sospensiva: nulla di fatto per l’udienza cautelare al Tar

La Par rinuncia all’istanza di sospensiva. E l’udienza cautelare al Tar si conclude quindi con un nulla di fatto. È tutto rinviato alla fase di merito. In mattinata si è aperta dunque la “battaglia” legale attorno al progetto dell’impianto di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti per la produzione di biometano all’interno dell’ex fabbrica Cito, nei pressi della stazione di Monteroni.

La Par srl, come è noto, ha presentato ricorso impugnando il diniego con cui la Provincia di Lecce ha rigettato, nello scorso novembre, la richiesta di Aia (autorizzazione integrata ambientale).

Durante l’udienza cautelare (che si è tenuta questa mattina presso la sede di Lecce del Tribunale amministrativo regionale), la società - tramite l’avvocato Sergio De Giorgi - ha ritirato l’istanza di sospensiva, che era stata presentata con l’obiettivo di “congelare” temporaneamente gli effetti del provvedimento di Palazzo dei Celestini, che al termine della Conferenza dei servizi (un iter durato due anni) aveva negato il via libera ai lavori. 

Le sorti del progetto saranno quindi decise dai giudici nella fase di merito. Ovvero, nei prossimi mesi. E dopo la sentenza del Tar, il braccio di ferro con tutta probabilità approderà al Consiglio di Stato, organo supremo della giustizia amministrativa.  

Si sono costituiti in giudizio, per difendere il diniego all’impianto, l’amministrazione di Monteroni (tramite l’amministrativista Pietro Quinto), l’Union3 e il comune di Carmiano (con l’avvocato Francesco Romano) e la Regione Puglia, oltre alla stessa Provincia, all’Arpa, alla Soprintendenza (tramite l’Avvocatura generale dello Stato) e il ComitatoNoCentrale.

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