(LEGGI ARTICOLO) E cioè che “i bambini di Monteroni - afferma una nota dell’Azienda sanitaria locale - non sono mai rimasti senza copertura pediatrica”. Infatti, dei due pediatri previsti nella zona di Monteroni - dopo il pensionamento nello scorso settembre della dottoressa Maria Grazia De Giorgio (per raggiunti limiti d’età) - da cinque mesi è in servizio solo uno, ovvero il medico Vanni Rizzo.
Nello scorso ottobre, con una soluzione temporanea, l’Asl ha autorizzato (LEGGI ARTICOLO) la deroga del massimale ai pediatri del territorio, nelle more della procedura per l’individuazione del nuovo professionista.
Un provvedimento che ha sovraccaricato di lavoro gli altri pediatri di base, in un periodo delicato come quello invernale, senza tuttavia limitare più di tanto i disagi.
La Asl torna comunque a rassicurare “le famiglie, nell’attesa che l’iter per la sostituzione della pediatra andata in pensione nei mesi scorsi vada a buon fine. Il servizio - sostiene la nota - non ha subito interruzioni o particolari disagi, grazie all’attivazione di una zona carente straordinaria e alla contestuale autorizzazione a poter derogare al massimale. Proprio in virtù della temporanea possibilità di superamento del tetto previsto e potendo perciò contare sui pediatri del territorio distrettuale, uno a Monteroni e gli altri presenti nella vicinissima Lecce, si è potuta assicurare la continuità dell’assistenza pediatrica ai bambini”.
E l’Asl giustifica poi le lungaggini anche con la rinuncia all’incarico da parte dei primi due pediatri della graduatoria.
“Rispetto ai tempi, bisogna precisare che la ASL - prosegue il comunicato - sta facendo il possibile perché siano rapidi, compatibilmente con quanto prescrive la normativa. Dopo due nomine senza successo per il rifiuto dell’incarico da parte del pediatra interessato, si sta procedendo celermente con lo scorrimento della graduatoria, ma vanno comunque rispettati tempi e formalità stabiliti dalla legge e dall’accordo collettivo nazionale dei medici pediatrici. Il pediatra nominato ha sette giorni per accettare o rifiutare l’incarico e novanta giorni per l’allestimento, eventuale, dello studio medico”. Al netto di questo schema prefissato, la ASL ribadisce “che il servizio tornerà alla normalità nel più breve tempo possibile”.