Nelle scorse settimane si sono ancora resi protagonisti di un’altra iniziativa emblematica: nei pressi di ogni discarica a cielo aperto presente sul territorio hanno affisso cartelli e messaggi di sdegno contro gli incivili (LEGGI ARTICOLO). La loro battaglia sociale a difesa dell’ambiente è ripresa in questi giorni. Gli attivisti sono infatti tornati alla carica con un’istanza che gli amministratori del gruppo, Stefano Quarta, Giorgio Gerardi e Ivan Bisconti, hanno protocollato in Comune: una richiesta indirizzata al sindaco di Monteroni, Angelina Storino, con cui si chiede al governo cittadino tolleranza zero e iniziative urgenti contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti. Nella missiva si invoca l’utilizzo delle fototrappole da posizionare in alcuni punti strategici del territorio. Meccanismi in grado (con uno scatto automatico) di “immortalare” gli incivili che riempiono di spazzatura e rifiuti di ogni tipo, anche speciali e pericolosi, il paesaggio rurale. “L'iniziativa è stimolata da una doppia esigenza di carattere sociale: debellare il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti e sensibilizzare tutti ad una maggiore attenzione nel differenziare la spazzatura, manifestando così la presenza delle istituzioni nel voler fronteggiare, in maniera concreta e non superficiale, situazioni di questo genere”, affermano Quarta, Bisconti e Gerardi. “Peraltro - aggiungono - molti comuni della Regione, ma anche d’Italia, hanno già da tempo piazzato le fototrappole pubblicando anche i fotogrammi di cittadini o turisti pizzicati a colpi di flash ad abbandonare rifiuti in modo illegale. La nostra proposta è quella di collocare questi dispositivi automatici in più punti del territorio, seguendo anche una rotazione programmata, affinché tutto il paese venga monitorato e non si sappia mai con sicurezza dove queste infallibili sentinelle siano state posizionate”.
I portavoce di “Made in Monteroni” vanno poi oltre: “Non ci affascina la repressione a suon di multe o denunce contro i cittadini, ma bisognare adottare a tutti i costi il pugno di ferro per cercare di debellare una prassi vergognosa che fa scempio dell’ambiente, della salute pubblica e del decoro urbano. Le multe andrebbero comunque a rimpinguare le casse comunali e quei soldi potrebbero essere utilizzati per altri servizi o progetti sociali”. E inoltre, secondo i promotori della proposta, “il sistema delle foto/videotrappole sarebbe sicuramente anche un valido supporto a disposizione del comando di Polizia Municipale che al momento è sprovvisto di personale (appena tre agenti in organico per un paese di 14mila abitanti, ndr) e che quindi non può esercitare un’azione di controllo adeguata sul territorio. Al sindaco e alla giunta chiediamo una forte azione di contrasto ad ogni violazione delle norme riguardanti la tutela dell'ambiente e della salute pubblica: misure necessarie per fronteggiare e scoraggiare l’abbandono indiscriminato dei rifiuti, ma anche una cura maggiore da parte di tutti nel differenziare la spazzatura, stimolando un maggiore senso civico”.