E così alcuni cittadini che hanno dato vita al gruppo Facebook “Made in Monteroni” hanno deciso di dire basta. E in questi giorni hanno mappato le varie zone del paese dove sorgono discariche a cielo aperto, soprattutto nelle campagne e nelle periferie: e a ridosso di ogni ammasso di spazzatura e rifiuti (spesso anche pericolosi) hanno “affisso” una serie di cartelli. Manifesti che ricordano come l’abbandono di rifiuti rappresenti anche un reato, oltre che un’azione degna dei peggiori sporcaccioni. In una locandina vengono riportate le norme di legge in materia ambientale con annesse sanzioni amministrative e penali. Nell’altro cartello, un po’ più esplicito e diretto, invece il monito firmato dal gruppo “Made in Monteroni”. C’è scritto: “Questi rifiuti appartenevano a dei grossi imbecilli, abituati a vivere nel degrado, nella sporcizia e nel disprezzo del bene comune, della natura e della salute pubblica, deturpando inevitabilmente con questi atti ignobili il nostro futuro e quello dei nostri figli. Vergognatevi!”. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
“L’idea - dice Stefano Quarta, uno dei promotori - nasce per sensibilizzare sempre di più l'opinione pubblica al rispetto dell'ambiente, della salute e del bene comune. Insomma, per risvegliare lo coscienze. E così alcuni membri appartenenti al gruppo facebook “Made in Monteroni” hanno pensato di affiggere questi manifesti dove persistono ormai da anni discariche abusive. Speriamo in una sorta di ravvedimento e quindi in un qualche riscontro positivo. Tra l’altro, su uno dei due manifesti affissi sono riportate sanzioni e norme amministrative e penali, in cui i trasgressori incorrerebbero commettendo il reato di abbandono di rifiuti normali o speciali”. Ma la battaglia avviata dal gruppo di cittadini non finisce qui. L’appello viene indirizzato anche alle istituzioni, cioè a chi dovrebbe vigilare. E c’è chi invoca il pugno di ferro contro chi sporca e inquina il paesaggio rurale. “Questo è solo il primo passo verso un cammino che tenderà ad assumere via via toni e richieste ufficiali, affinché - annuncia Quarta - si prendano dei provvedimenti seri per scongiurare e contrastare il ripetersi di tali reati. Il problema è annoso, scaturito solo dall'inciviltà e dall'ignoranza di molta gente. È arrivato però il momento di fermare queste persone, proprio come già in altri Comuni si è iniziato a fare. Chiunque volesse i manifesti da affiggere, partecipando quindi a questa iniziativa, può contattarci tramite facebook”.
Sette anni fa, invece, l’amministrazione comunale dell’epoca lanciò addirittura l’idea delle ronde ecologiche contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti. Un’iniziativa emblematica e roboante che si sgonfiò nel giro di qualche settimana. E senza portare i risultati sperati. E molto probabilmente, oltre alla repressione c’è bisogno soprattutto di una forte educazione ambientale per tutelare il territorio e la natura.