Le otto ore di discussione dell’ultimo consiglio-fiume (LEGGI ARTICOLO) non son bastate per placare le acque a Palazzo di Città. E il dibattito sulla mozione presentata dal gruppo di Volontà Popolare (emendata e approvata poi all’unanimità) per quanto concerne la rottamazione delle sanzioni sui tributi comunali non è infatti finito in aula.
A riaccendere lo scontro è l’opposizione tramite il capogruppo di Volontà Popolare, Lino Guido, che dichiara: “La mia mozione presentata il 17 ottobre scorso non era poi così ridicola - afferma - come inizialmente bollata sulla stampa dal “sindaco” Toma, evidentemente mal consigliato, nella risposta dell’epoca. Lo si deduce da due considerazioni, la prima delle quali fa riferimento alla “corsa“ fatta dalla maggioranza per “scrivere” al presidente dell’Anci una “lettera” in cui , guarda caso, si rappresentavano le criticità che noi avevamo sollevato giorni prima nella nostra mozione. Ma soprattutto dalla seconda considerazione, che durante il consiglio comunale ha visto la maggioranza fermare i lavori per un’ora e mezza, violando regolamenti consiliari e norme di buon gusto verso i cittadini, cercando di “calmare” il proprio capogruppo, da poco nominato dopo vari rifiuti di altri consiglieri, che era “agitatissimo”, quasi oltre ogni ragionevole situazione normale, a dover votare una mozione presentata dall’ex Sindaco Guido da lui stesso sfiduciato, ma che la maggioranza non poteva non approvare”.
E poi ancora: “Volontà popolare, nell’esclusivo interesse dei cittadini - scrive Guido - che oggi possono pagare di meno e mettersi in regola, ha acconsentito alla presentazione di un emendamento che potesse essere un elemento di condivisione della mozione, passata all’unanimità, in cui la maggioranza ha elencato i passi fatti presso l’Anci. Per altro verso il nostro gruppo ha partecipato all’emendamento richiedendo che si scriva ancora alla stessa associazione che rappresenta i Comuni al fine di avere chiarimenti in merito all’inserimento nella sanatoria delle sanzioni anche quelle riguardanti gli oneri di urbanizzazione che in alcuni casi sono anche raddoppiati nel corso del tempo nei confronti di cittadini ed imprese che, già sotto i colpi di una crisi senza fine, vengono vessati in maniera ingiustificata”.
Non si è fatta attendere la risposta del capogruppo di maggioranza, Giorgio Manfreda, con dichiarazioni al vetriolo contro l’opposizione ed in particolare contro quelli che definisce i “protagonisti del passato”. Nel mirino l’ex sindaco Guido: “Nonostante le critiche e la contrarietà dei “protagonisti del passato” - spiega Manfreda - che all’idea di restituire alla comunità uno spazio dimenticato e abbandonato preferivano evidentemente quella di un parcheggio per le autovetture, continuiamo nell’impegno alla realizzazione del programma di governo, con la massima attenzione a venire incontro alle esigenze delle nuove generazioni. Ci dispiace profondamente, invece, e chiediamo scusa noi per lui ai cittadini presenti, per la pessima figura offerta dall’ultimo degli ex-sindaci, che nell’urlare le sue infondate contestazioni sulla legittimità delle delibere di variazione al bilancio, ha addirittura condito il suo sproloquio col consiglio al primo cittadino di “prendere a calci nel…” un suo assessore”. In risposta alle precedenti dichiarazioni di Guido sul rifiuto iniziale della sua mozione da parte dell’assessore Toma, Manfreda replica così: “Deve essere proprio un momentaccio per il capogruppo di Volontà Popolare - continua il capogruppo di maggioranza - incapace addirittura di comprendere che la sua mozione sulla questione “rottamazione delle sanzioni” sulle imposte e tasse comunali sarebbe stata inevitabilmente respinta se non ci fosse stato l’impegno, sempre della maggioranza, ad apportare numerose e sostanziali modifiche, partendo addirittura dal titolo, passando per le premesse e fino alle conclusioni. Da parte nostra abbiamo dimostrato che l’argomento era già da tempo all’attenzione della nostra maggioranza, preoccupatasi con l’Assessore al bilancio di interessare direttamente i componenti degli organi legislativi invece che pensare ad una trovata propagandistica, che la mozione avrebbe dovuto impegnare non il Sindaco e la Giunta ma, per competenza, l’intero consiglio comunale, che sempre lo stesso Consiglio dovrà tornare a deliberare quando sarà approvata la Legge di conversione del Decreto Fiscale (appena approdata in Senato) e che era necessario modificare integralmente la mozione che si discuteva. Ci siamo riusciti. Lasciamo la gioia di cantar vittoria a chi da tempo non ne assapora il gusto, a chi cerca ancora disperatamente “meriti politici” dopo essere stato violentemente sfiduciato dai suoi concittadini; da questa parte siamo più impegnati a trovare soluzioni ai tanti problemi del paese, molti dei quali completamente ignorati da chi ci ha preceduti".