durante la quale i capigruppo di maggioranza e opposizione hanno trovato a fatica un’intesa sulla mozione presentata dal gruppo di Volontà Popolare circa la rottamazione delle sanzioni sugli accertamenti inerenti imposte e tasse del Comune. Con l’obiettivo, cioè, di estendere il “condono” delle cartelle anche ai cittadini di quei Comuni, come Monteroni, che non sono soggetti a Equitalia, la società di riscossione tributi “cancellata” dal governo.
Il Consiglio comunale ha trovato un accordo dopo un estenuante tiremmolla e dopo momenti di bagarre caratterizzati da uno scontro frontale, a suon di accuse e offese, tra l’ex sindaco Lino Guido e l’assessore al bilancio Vincenzo Toma, che sulla questione si erano già accapigliati a mezzo stampa nelle scorse settimane con un virulento botta e risposta (LEGGI ARTICOLO) che è continuato, con toni ancora più accesi, all’interno dell’assise cittadina.
La mozione presentata da Guido (LEGGI ARTICOLO) è stata quindi emendata e poi approvata all’unanimità dal Consiglio comunale: l’atto sarà, poi, inviato ai presidenti delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, nonché al presidente dell’Anci Antonio Decaro.
Per il resto, la fumata bianca è arrivata invece poco prima delle 2 di notte con l’approvazione del provvedimento con cui sono state ratificate le due delibere di giunta (dell’8 e 27 ottobre scorso) aventi ad oggetto le variazioni al bilancio di previsione.
L’atto ha avuto l’ok con i 9 voti della maggioranza. Astenuti i consiglieri Udc, Noemi Puce (gruppo misto) e Tiziana Lezzi, che ha contestato alla compagine di governo di “non essere stata coinvolta nelle decisioni di natura strategica assunte dall’esecutivo, né invitata alle riunioni di maggioranza”. Contrari i gruppi di opposizione Volontà Popolare e Città attiva. Assenti Mimmo Quarta (Fratelli d’Italia) e i consiglieri di minoranza Oreste Paladini e Mariolina Pizzuto (Volontà Popolare).
“C’è un grave abuso da parte dell’assessore al bilancio, che nelle delibere in questione è andato ben oltre le sue competenze, e per questo invieremo tutto alla Procura della Corte dei Conti. In violazione di qualsiasi criterio di legge si legittima un’urgenza che non esiste per usare l’avanzo di amministrazione ed esporre a seri rischi i conti del Comune”, ha tuonato Lino Guido.
“Si tratta soprattutto di fondi stanziati per lavori di rifacimento dell’asfalto in alcune vie, per le scuole e il recupero del parco di via Gramsci oltre che per le politiche sociali. C’era l’urgenza di intervenire negli istituti scolastici e la necessità di impegnare subito le somme e appaltare le opere entro l’anno così come prescrive la legge”, ha replicato l’assessore Toma.
“Tutte finalità lodevoli, ma tra le delibere urgenti vengono inseriti anche i contributi per feste e manifestazioni”, ha poi evidenziato il consigliere Massimiliano Manca, che si è visto poi bocciare dalla maggioranza la mozione per “la messa in sicurezza degli incroci tra via Vittorio Emanuele II e tra via Saetta e via Campo Sportivo”, interessati di recente da diversi incidenti. L’amministrazione ha detto “no” valutando l’istanza “come superata in quanto si tratta sostanzialmente di interventi già in programma”, mentre lo stesso Manca ha lamentato il fatto che una petizione presentata da un gruppo di cittadini oltre un anno fa sia poi rimasta inascoltata.
“Ben vengano le iniziative costruttive, ma qui si tratta di mozioni strumentali e superflue che sono l’occasione per l’opposizione per parlare ai cittadini come in un comizio”, ha detto il capogruppo di maggioranza Giorgio Manfreda, commentando le mozioni presentate dalla minoranza.
Duro attacco all’amministrazione anche da parte dell’altra opposizione targata Città attiva: “Non c’è un briciolo di condivisione delle scelte - ha accusato il consigliere Marcello Manca - con i cittadini, siamo molto lontani dal bilancio partecipativo sbandierato in campagna elettorale come uno dei punti cardine di un cambiamento che si sente solo a parole ma che non si vede nei fatti. Addirittura, dalle scelte strategiche di natura finanziaria vengono escluse anche alcune parti della maggioranza, come ha denunciato la consigliera Lezzi. E sul fronte della partecipazione, che fine hanno fatto le consulte e i regolamenti di quartiere?”.
Scontro anche sull’interrogazione in merito “alla sicurezza e all’agibilità del Palazzo Baronale” (la ristrutturazione è stata ultimata di recente), che sarà inaugurato ufficialmente entro la fine dell’anno e che nelle scorse settimane ha già ospitato un evento come il Premio Ricerca e Innovazione. Peraltro, nella precedente assise cittadina, alla presenza del rettore Vincenzo Zara, è stato approvato il protocollo d’intesa per la concessione in comodato d’uso del Palazzo all’Università per lo svolgimento di manifestazioni culturali, convegni e tesi di laurea.
“Sono stati svolti i collaudi, ma l’agibilità ancora non c’è, come non c’era in passato. È una questione meramente formale e l’agibilità sarà rilasciata a breve”, ha detto l’assessore ai lavori pubblici Tommaso Leucci.
“È un fatto molto grave, al rettore andrebbe comunicato immediatamente che la convenzione stipulata riguarda un immobile inagibile”, ha replicato il capogruppo Guido.
“Il protocollo d’intesa con l’Università non è ancora nella fase operativa, che sarà avviata solo dopo il certificato di agibilità che sarà rilasciato quanto prima. Ma il Palazzo, nonostante questa mancanza formale, anche in passato è stato usato per manifestazioni e incontri, addirittura l’ex sindaco Guido nel 2013 lo utilizzò per la seduta del primo Consiglio comunale, alla presenza di centinaia di cittadini”, ha risposto il primo cittadino Angelina Storino.
L’assise ha poi approvato all’unanimità il programma comunale di interventi per il diritto allo studio, su cui ha relazionato il vicesindaco Sonia Martino.