di valutare l'ipotesi di rottamare gli accertamenti sulle tasse comunali sulla scia di ciò che il Governo Renzi ha promesso per la nuova Legge di stabilità: la chiusura di Equitalia e la rottamazione delle “cartelle esattoriali con annullamento delle sanzioni ed interessi di mora collegati”. Ieri la risposta dell'Assessore al bilancio del Comune di Monteroni: la Legge di stabilità ancora non esiste e Guido non legge ciò che scrivono i giornali di settore, Il Sole 24ore nello specifico, i quali escluderebbero l'ipotesi che le misure annunciate dal Governo ma che ancora devono passare all'esame del Parlamento possano essere allargate anche alle imposte degli enti locali.
Poche ore e arriva puntuale sui social la controreplica di Lino Guido il quale contesta il “sindaco” Toma (così lo chiama nel comunicato) sia nella forma del suo intervento, sia nel merito della questione. “Le osservazioni avanzate - esordisce l'ex primo cittadino di Monteroni - dal 'sindaco' Toma, unanimemente riconosciuto a Monteroni come attento lettore del Sole 24ore portato sempre con se sotto il braccio ed esperto fiscalista, sulla mia mozione presentata in consiglio comunale mi obbligano a fare un rapido e modesto chiarimento che spero possa contribuire a chiarire i contorni di una semplice proposta consiliare che vedo ancora una volta non compresa, nel suo reale contenuto, da qualche eccellenza amministrativa monteronese”.
Per prima cosa Guido contesta i toni e lo stile adottati dall'Assessore (LEGGI ARTICOLO). “Premesso che - continua Lino Guido - personalmente ritengo i toni usati nella replica del 'sindaco' Toma di basso profilo istituzionale nei confronti di altri consiglieri comunali, premesso che i toni usati denotano un nervosismo ed un’ansia di replicare assolutamente fuori luogo sul tema delle tasse, tutto ciò premesso certamente mi preoccupa vedere l’Assessore al bilancio della mia città che gode a replicare in maniera negativa su una proposta di un consigliere che invita a discutere su come abbassare il carico fiscale ai cittadini di Monteroni, vittime inconsapevoli della voracità fiscale di questa amministrazione”.
Poi entra nel merito della questione con tanto di batteria di giornali in spalla e con la vena dell'economista di lungo corso. “Caro assessore - affronta la questione nei suoi contenuti più delicati - premesso che le allego varie testate giornalistiche altrettanto autorevoli rispetto a quella che lei legge ogni giorno, credo che oggi lei abbia dato ampia prova di essere un assessore al bilancio inadeguato perché non sa nemmeno come il Comune di Monteroni incassa le proprie somme, constatazione che dovrebbe indurla ad una seria riflessione. Le imposte del comune per addizionale comunale sono incassate per il tramite della dichiarazione dei redditi e se un contribuente non effettua i versamenti dovuti le somme per l’addizionale comunale vanno in cartella esattoriale di Equitalia emessa per conto dell’Agenzia delle entrate e quindi su questo tributo già scatta ovviamente la sanatoria del Governo. Pertanto già su questo tributo il Comune dovrà fare i conti con una sanatoria in essere”.
“E qui - così Guido torna sulle motivazioni della mozione presentata - sta il senso della proposta di mozione nella quale per analogia abbiamo chiesto che anche su quei tributi che non sono incassati attraverso Equitalia, ma direttamente dal comune quali Imu, Tasi; Tari..., per analogia il Comune possa autonomamente applicare una sanatoria come peraltro è già avvenuto da poco in altri comuni”.
“Peraltro, - prosegue nella difesa d'ufficio - con una mia interpretazione benevola ed elegante nei suoi confronti, noto dalla sua risposta che non ha nemmeno letto la mozione presentata in cui si è chiesto solo un provvedimento di indirizzo politico-amministrativo per incaricare gli organi tecnici ad esperire il percorso per abbassare la pressione fiscale sulle famiglie e le imprese di Monteroni con un abbuono sulle sanzioni e gli interessi di mora esattamente in linea con l’indirizzo dato dal Governo nazionale”.
Infine conclude con una riflessione che affida a Toma, a tutti gli amministratori e a tutti i cittadini elettori: “La politica monteronese vuole cogliere l’opportunità di legarsi ad una dinamica nazionale per dare un segno di attenzione alla situazione difficile delle famiglie del paese abbassando la pressione fiscale del comune spesso sproporzionata nelle sanzioni e nelle more oppure vuole arroccarsi sulla necessità di chiudere un bilancio con le lacrime ed il sangue dei suoi cittadini?”.
“Per questo motivo - ecco la sentenza - la mozione non sarà ritirata e sappia che di fronte a questa domanda lei e la sua amministrazione dei finanziamenti persi e dei danni erariali dovrà prendersi la responsabilità di voto in Consiglio comunale”.
http://www.corriere.it/…/cartelle-100-miliardi-rottamando-e…
http://www.corriere.it/…/rottamazione-cartelle-equitalia-79…
http://quifinanza.it/…/sanatoria-equitalia-cosi-la-r…/88243/