Una frattura insanabile che si è concretizzata con la rinuncia alla nomina, dopo che la stessa sindaca aveva ricomposto l’esecutivo riconfermando tutti e cinque gli assessori revocati lo scorso 7 agosto. Martino, dopo quattro anni di convivenza a Palazzo di Città nelle vesti di numero due dell’amministrazione e di assessore ai servizi sociali, sbatte la porta e attacca a suon di accuse al vetriolo.
“Caro sindaco Angelina Storino, le ragioni che mi hanno indotto a rifiutare l'incarico di vicesindaco e assessore della tua “nuova” giunta sono molteplici e cercherò di sintetizzarle con questo comunicato al fine di portare a conoscenza di tutti i cittadini le motivazioni politiche di questa rinuncia. Anni fa dopo aver incassato la nomina a candidato sindaco di Monteroni ed essere stata eletta, ti sei dedicata anima e corpo a sfaldare il gruppo di persone e di quanti ti hanno indicata, sostenuta e voluta sindaca, oltre il gruppo di partiti e associazioni che ne avevano decretato la vittoria. Dopo appena un anno, sicuramente mal consigliata, revocavi ingiustificatamente le deleghe a due giovani assessori che ad oggi non hanno ancora avuto conoscenza delle motivazioni. La maggioranza passava quindi da 12 a 10, per poi scendere entro breve termine a 9 per altre defezioni. Ciò - scrive Martino nella lettera aperta - ha comportato l'assenza della Politica, della nuova visione territoriale e dei progetti che ci avevano spinto a costruire il “nostro” progetto civico per Monteroni. Tanti sono stati gli errori commessi, come ad esempio la totale mancanza di comunicazione con i cittadini, l'assenza di informazione su ciò che l'amministrazione stava realizzando, concretizzando in questo modo uno scollamento dai cittadini che poco hanno saputo e che sono rimasti tagliati fuori da ciò che, anche di buono, veniva fatto. L'istituzione di un ufficio stampa più volte richiesto non ha trovato mai accoglimento né da parte del capogruppo della maggioranza né da parte del Sindaco. Ciò avrebbe consentito all'amministrazione di informare e ai cittadini di conoscere, aumentando la partecipazione attiva e la trasparenza amministrativa. Inoltre, non hai mai voluto costituire la “mitica” cabina di regia sulla quale anche tu contavi data la tua scarsa competenza in fatto di amministrazione pubblica”.
Martino elenca dunque le ragioni della rottura. “Tra le motivazioni che mi hanno indotto a questa scelta sofferta vi è prima tra tutte l'abbandono da parte tua della nobile arte della politica. La politica che informa, che si confronta, che discute con i cittadini e decide in conseguenza. Si è voluto invece inaugurare una stagione di antipolitica, e la questione project financing sul cimitero ne è la prova lampante: senza una discussione, senza una condivisione, senza un approfondimento, in tempi strettissimi, si voleva far passare in consiglio comunale un progetto che non procurava alcun beneficio alla mia comunità”, attacca l’ex vicesindaco.
“L'aver azzoppato l'amministrazione dopo appena un anno dal tuo insediamento, ha indebolito l'azione amministrativa ed il consenso tra i cittadini, quindi - prosegue Martino rivolgendosi alla sindaca - la responsabilità di questa maggioranza risicata non può che essere addebitata alle tue scelte spregiudicate. Questa impostazione ti ha portata ad isolarti limitandoti ad interloquire solo ed esclusivamente con i tuoi consiglieri comunali e a rinchiuderti nella mera gestione della cosa pubblica, così provocando uno scollamento con la comunità e con tutti quei soggetti che avevano riposto in te grandi aspettative su un cambiamento di metodo e soprattutto sulla trasparenza. Metaforicamente è stato come se il motore girasse ma la macchina restasse ferma”.
La missiva della Martino non risparmia nemmeno una bordata nei confronti del compagno di partito (sono entrambi del Pd) ed ex capogruppo Vincenzo Toma. “Ultimamente - afferma - sono stata costretta a chiedere il ritiro del project financing sul cimitero dal consiglio comunale, argomento sul quale almeno tre componenti della maggioranza non erano d'accordo, e tu sindaca lo sapevi. Quindi, contro ogni logica e buonsenso hai voluto fare un'azione di forza cercando di strappare il consenso di chi non era d'accordo. Le dimissioni del capogruppo della maggioranza hanno certificato poi il disorientamento dell’amministrazione e l'evaporazione del predetto capogruppo in ‘quel di Galatina’".
L’ultima stoccata riguarda le modalità del colpo di spugna sulla giunta. “L'azzeramento dell’esecutivo avvenuto poi nelle segrete stanze, senza una chiamata, un confronto o un chiarimento mi hanno convinta, ove ve ne fosse bisogno, che se non si procede in gruppo, se ognuno crede di poter fare della cosa pubblica vetrina per le sue future aspettative elettorali trascurando di considerare ciò che è bene per la comunità. Allora, auguro a te Sindaca di ritrovare la giusta via, che l'amministrazione giunga alla fine del suo mandato. Non sarò certo io quella che ne impedirà la prosecuzione, ma questo, se accadrà, non mi vedrà ricoprire incarichi di governo. Le poltrone si possono anche lasciare per il bene dei cittadini, cara Sindaca.
Il mio entusiasmo e la mia voglia di fare qualcosa per la mia comunità restano comunque intatti e spero di poter fare ancora molto se ci saranno le condizioni politiche per rinnovare il mio impegno per i cittadini di Monteroni”, è la conclusione della lettera aperta firmata dall’ex vicesindaco.