“Sembra proprio non avere una fine la crisi che sta attraversando l’Amministrazione Storino, in questa estate dove gli occhi degli italiani sono puntanti sulla porta del Quirinale per capire come andrà a finire l’altra crisi di governo, quella aperta con la fine del governo gialloverde. E se a Roma Mattarella sta dettando tempi e scadenze, a Monteroni nessuno ancora è in grado di definire l’orizzonte temporale delle vicissitudini a palazzo di città; una situazione che si ascrive alla questione del project financing relativo al cimitero comunale ma che in realtà ha ben altre ragioni e squisitamente politiche”, si legge nella nota dei 14.
“Un sindaco - elenca il documento - che azzera una giunta, le dimissioni del capogruppo di maggioranza appena quindici giorni fa, poi la retromarcia da parte della Storino con un decreto sindacale per la riassegnazione degli assessorati agli stessi che aveva privato delle deleghe. Non è certo un fatto eccezionale. Tutte le compagni di governo possono vivere questi momenti. Ma non è normale che un cittadino sia privato di una motivazione politica da parte del sindaco, di questo tira e molla sotto il sole di agosto. Lo stesso atteggiamento assunto quando tre anni fa dall'oggi al domani fu protagonista di un rimpasto di giunta di cui mai ha dichiarato il motivo. A questo si aggiunge il diniego della ex vice sindaco Martino ad accettare nuovamente la delega. E tutto a poche ore dall'emanazione del decreto sindacale che rimetteva in sesto la giunta cittadina”.
Il gruppo politico mette quindi in fila una serie di interrogativi. “Possibile che il primo cittadino non abbia avuto un quadro chiaro dello stato di salute della sua maggioranza prima di emanare il decreto sindacale? Oppure è stato un atto di forza e unilaterale che denota l’isolamento del sindaco da parte di quel che resta della sua maggioranza già risicata da tre anni? Come un atto di forza fu la ripresentazione del progetto del cimitero nel consiglio comunale disertato da sindaco e maggioranza, nonostante gli attriti interni ad essa”.
I promotori del manifesto “Ripartiamo da noi stessi” mettono poi in guardia: “Bisogna fare però attenzione a non confondere le cause con gli effetti. Perché quanto sta avvenendo in questi giorni ha ragioni da ricercare indietro nel tempo, quando il progetto “Cambia Monteroni” fu messo in piedi. Una lista fra amici, come qualcuno la definì, senza nessun impianto politico che potesse fare da propulsore al tanto auspicato cambiamento e di cui i cittadini monteronesi hanno un urgente bisogno. Una lista con l’unico obiettivo di vincere e non di governare. Lo ribadiamo. Se Monteroni ha voglia di cambiare non basta delegare ma bisogna che ognuno si rimbocchi le maniche e cominci ad essere parte attiva della vita politica cittadina. E a tal proposito ribadiamo il nostro impegno e l’invito a sottoscrivere il nostro appello, che ha già avuto i suoi primi riscontri positivi. Nelle prossime settimane organizzeremo un incontro durante il quale spiegheremo la nostra visione di città e soprattutto della politica, lontana da quello che in questi anni si è visto da una parte e dall’altra. Ritornando alla situazione di queste ore, non ci resta che augurare a Monteroni buona fortuna”.