Crisi a Palazzo. Dopo l’azzeramento, la maggioranza diserta il Consiglio. Opposizioni all’attacco

Giornata campale a Palazzo di Città. Dopo il terremoto politico sfociato con l’azzeramento della giunta disposto dal sindaco Angelina Storino, lo stesso primo cittadino e la sua maggioranza hanno disertato in blocco i lavori del consiglio comunale facendo mancare il numero legale.

È dunque saltata la riunione dell’assise convocata per questo pomeriggio in municipio con all’ordine del giorno non solo il project financing sul cimitero, che si è rivelato una bomba ad orologeria per la tenuta dell’amministrazione, ma anche l’assestamento generale e la salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Ora bisognerà riconvocare il Consiglio. E nel frattempo il primo cittadino dovrà tentare di rimettere in sesto la sua maggioranza che si è spaccata sulla “finanza di progetto” relativa al cimitero: una questione che nei giorni scorsi ha messo in moto una girandola di frizioni e veleni all’interno della stessa maggioranza. Con l’assessore Giorgio Manfreda, che ha lavorato al progetto, sul piede di guerra. E un terzo della compagine di governo in aperto dissenso rispetto all’iniziativa. E se l’unità non dovesse tornare a fare capolino a Palazzo di Città (la 'pace' in questo momento appare come una missione ardua), l’amministrazione andrebbe a sbriciolarsi definitivamente, chiudendo in anticipo il mandato che scade nella prossima primavera.    

Tornando al consiglio comunale, hanno risposto all’appello del segretario comunale solo 8 consiglieri su 17, ovvero gli esponenti dei gruppi di opposizione Volontà Popolare (Lino Guido, Mariolina Pizzuto, Massimiliano Manca e Oreste Paladini) e Città attiva (Marcello Manca), nonché quelli del gruppo misto (Noemi Puce e Mimmo Quarta) fuoriusciti tre anni fa dall’amministrazione, oltre alla consigliera Tiziana Lezzi, da tempo su posizioni critiche rispetto alla maggioranza. Gli altri nove, ovvero la sindaca e la compagine di governo (che si regge su un solo voto), non si sono presentati in aula facendo venir meno il numero legale. Tuttavia, nella stessa sala consiliare, alla presenza di un centinaio di cittadini, i gruppi hanno improvvisato un’assemblea pubblica. “La maggioranza è qui in Comune. Sono riuniti nell’altra stanza per continuare a litigare, ma scappano dal Consiglio: è una pagina triste”, ha detto la vicepresidente del consiglio, Mariolina Pizzuto. “Il sindaco - ha attaccato il capogruppo di minoranza, Lino Guido - venga a spiegarci cosa sta succedendo. L’assessore all’urbanistica ha lasciato nei giorni scorsi la delega parlando di questione morale e di pressioni. Oggi si è dimesso il capogruppo ed è stata azzerata la giunta. Questa è una guerra tra bande anche con emendamenti al bilancio fatti per vendetta e ripicca come nelle peggiori consorterie”. “È un paese fermo al palo da quattro anni. Un’amministrazione che nasce sul nulla produce questi effetti. Lo spettacolo di oggi è indecoroso”, ha esclamato Marcello Manca.

Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale
TGMonteroni.it
Supplemento online di totemgiornale.it - Registrato al Tribunale di Lecce N° 22/2012  - Direttore Editoriale: Eleanna Bello

WebMaster: EiX.it