“L’ultima assise a cui partecipo nelle vesti di assessore”, ha detto in aula. Il passo indietro sarà formalizzato nelle prossime ore. Toma ha poi ringraziato la maggioranza e il sindaco confermando piena fiducia nell'amministrazione. L’ultimo atto della sua gestione assessorile è stata l’approvazione nella seduta di ieri, con i soli 9 favorevoli della maggioranza, del rendiconto dell’esercizio finanziario 2017.
Come è noto, l'esecutivo cittadino si regge su un voto, ma le dimissioni di Toma, su cui si vociferava da tempo, non rappresentano tuttavia una sorpresa o una grana improvvisa all’interno della compagine di governo. Anzi, potrebbero servire per consolidare la maggioranza, se non nei numeri quantomeno nella tenuta. Infatti, l’ipotesi più concreta, al momento, è quella della staffetta con il capogruppo di maggioranza Giorgio Manfreda. Ovvero, uno scambio di ruoli tra i due. Manfreda potrebbe approdare in giunta e l’assessore al bilancio dimissionario tornare alla postazione di capogruppo che ha già ricoperto nel primo anno di consiliatura. L’ultima parola sull'assetto dell'organo di governo spetterà comunque al sindaco.
E resta da capire se si tratterà solo di un avvicendamento. Oppure se sarà l’occasione anche per un mini-rimpasto, se non altro sul fronte delle deleghe, a due anni dalla scadenza del mandato.
Nell’assise di ieri è stato poi ritirato all'unanimità il punto inerente l’affidamento della riscossione coattiva delle entrate comunali, tributarie e patrimoniali, al nuovo soggetto pubblico nazionale denominato “Agenzia delle Entrate - Riscossione”, nato sulle ceneri di Equitalia. La delibera era sprovvista del parere del Revisore dei conti. E la maggioranza ha quindi comunicato che, una volta acquisito il visto tecnico dall’organo di controllo interno, sarà ripresentata al prossimo consiglio. Non c’è invece una questione formale dietro al “no” della minoranza targata “Volontà Popolare”, che con una raccolta firme (LEGGI ARTICOLO) ha lanciato la mobilitazione contro la decisione, giudicata “illogica e vessatoria”, di rimettere “il destino fiscale dei monteronesi nelle mani della nuova agenzia pubblica che unisce i poteri di riscossione a quelli di accertamento”.