Scoppia, quindi, la polemica per le spese sostenute dall’amministrazione in occasione del 150esimo anniversario del Miracolo del Crocifisso. “Caffé e cornetto per tutti: paga il Comune”, è l’esordio ad effetto della nota firmata dai consiglieri di opposizione Lino Guido, Massimiliano Manca, Mariolina Pizzuto e Oreste Paladini.
“Sono note le vicende che hanno coinvolto l'ex sindaco di Roma che, a quanto pare, aveva pensato bene di utilizzare il bancomat del Campidoglio per finalità esclusivamente personali. Vicende forse motivo di ispirazione per Monteroni”, tuona la minoranza. “Nell'evidenziare i quasi 20mila euro spesi per iniziative natalizie su un totale di oltre 100mila euro per contributi e prestazioni a pioggia nel solo 2017, la cui effettiva ricaduta economica, sociale e culturale viene lasciata alla valutazione dei cittadini, quello che maggiormente colpisce - denuncia l’opposizione - non sono le cifre a cinque zeri, bensì le finalità di alcune spese sostenute con i soldi dei contribuenti monteronesi”.
Nel mirino ci sono i costi (1850 euro) del soggiorno in hotel (pensione completa) e delle colazioni al bar dei componenti delle corali che hanno partecipato all’evento.
“Come si possono spendere soldi pubblici per finanziare a spese dei monteronesi l'ospitalità per le coriste accorse numerose in occasione della festa patronale del Crocefisso, mentre numerose sono le famiglie di Monteroni in condizioni di disagio sociale ed economico che meriterebbero la stessa attenzione? E da quando anche caffé e pasticcini al bar vengono offerti con i soldi dei cittadini?”, si chiedono i consiglieri di opposizione.
Volontà Popolare (nel prossimo articolo la replica dell’assessore al ramo, ndr) parla di “schiaffo alla povertà” e di “spese assolutamente inammissibili per un Comune il cui ruolo dovrebbe essere ben diverso da quello che invece svolgono gli attuali amministratori che, invece di preoccuparsi di dare le giuste attenzioni e i doverosi servizi ai propri concittadini, continuano a coltivare il proprio orticello a danno della collettività”.
I consiglieri si rivolgono quindi al primo cittadino Angelina Storino. E “in attesa che la Corte dei Conti si esprima”, invocano “azioni serie e immediate”. In particolare, chiedono al sindaco “provvedimenti nei confronti dei responsabili di questa vergogna che, nello scambiare forse le casse comunali per il loro conto corrente, si sono resi artefici di una vicenda che lede l'immagine della comunità”.