Non si scioglie il nodo sulla questione delle condizioni di sicurezza del cantiere di Piazza Italia. A distanza di un anno dalla denuncia del Mas tutto rimane ancora invariato. E a tal proposito, è arrivata proprio ieri la nota del movimento politico monteronese: “Ancora una volta il Comune di Monteroni glissa, ignorando non solo i cittadini ma anche il Prefetto – si legge nel comunicato - A questo punto un’analisi politica andrebbe fatta, ma lo riteniamo superfluo nei confronti di una compagine politica che da sempre si trincera in un silenzio assordante di fronte alle tante questioni serie che si sollevano nella sedicente cittadella universitaria”.
L’immobile, di proprietà privata, è stato realizzato dopo l’abbattimento del Cinema in amministrazioni precedenti: un’opera ancora incompiuta, lavori cominciati e sospesi, cantiere chiuso e una gru che sovrasta da anni il cuore del centro abitato. La situazione per adesso è ancora un tabù.
Tutto ha inizio lo scorso giugno, con la petizione avviata da Monteroni A Sinistra. Per l’occasione, più di 100 firme bastarono per richiamare tanto meno l’attenzione di Palazzo di Città (LEGGI ARTICOLO). A riguardo si espresse infatti l’assessore delegato all’urbanistica Piero Favale (LEGGI ARTICOLO) che dichiarò: “Monitoraggio e controlli sono stati avviati da tempo. E l’amministrazione – continua Favale- deve comportarsi come un arbitro chiedendo alla ditta esecutrice dei lavori garanzie su sicurezza e pubblica incolumità, tutela del decoro urbano e dell’igiene, senza entrare nel merito di altri aspetti connessi col principio dell’iniziativa privata”. Una replica che non ha per niente soddisfatto il Mas, il quale decise di inoltrare un esposto al Prefetto di Lecce (LEGGI ARTICOLO).
E proprio in questi giorni da una chiacchierata con un funzionario dell’Archivio di Gabinetto della Prefettura di Lecce è stata appresa una notizia di non poco conto.
Stando a quanto riportato sul sito del Mas, sembrerebbe che il Prefetto abbia spedito la richiesta di agire in merito direttamente all’amministrazione, in data 15 luglio 2016. Senza però aver alcuna risposta.
A questo punto, il 5 settembre 2016 decisero di inviare nuovamente un sollecito al Comune. Ma anche in questo caso senza sortire effetti.
Insomma, l’ex Cinema Italia sembra essere tornato in vita per assistere ad un brutto film con un finale ancora da decidere. Nel frattempo il Mas sgomita ancora per risalire alla verità: “Chiediamo al sindaco – continua il comunicato – come responsabile della salute e sicurezza dei cittadini, e a tutta la politica che siede in Consiglio Comunale, quali sono le azioni (documentabili) che hanno intrapreso il comune sulla vicenda del cantiere che sorge sulle macerie del Cinema Italia. Lo chiediamo nella speranza di essere smentiti noi e gli uffici della prefettura, circa l’immobilismo e l’indifferenza dimostrata in quest’anno”.