Rifondazione Comunista, il monteronese Ernani Favale eletto segretario provinciale

L’ingegnere Ernani Favale, 38 anni, di Monteroni, è il nuovo segretario provinciale di “Rifondazione Comunista”.  È stato eletto nei giorni scorsi, durante il decimo Congresso del Partito della Federazione di Lecce, che si è svolto alla presenza della europarlamentare Eleonora Forenza.

Durante l’assemblea degli iscritti salentini sono state discusse e votate le due mozioni interne al partito, che saranno oggetto del congresso nazionale che si terrà a Spoleto dal 31 marzo al 2 aprile.

Il nuovo segretario della federazione leccese ha ricevuto il testimone dalle mani di Roberta Forte, che ha guidato il partito provinciale negli ultimi anni.

Favale è ingegnere e insegnante, con un dottorato di ricerca in sistemi energetici ed ambiente. Attivista peraltro attento alle vertenze del territorio, a partire dalla mobilitazione contro il progetto dell’impianto di biometano a Monteroni: è uno dei promotori del Comitato NoCentrale oltre che esponente del movimento Mas (Monteroni a sinistra).

“In questo momento storico caratterizzato da un clima torbido della politica, Rifondazione - afferma il politico monteronese, nonché nuovo segretario provinciale di Prc - ritiene che ad abolire lo stato delle cose non possa essere un ceto politico lontano dal popolo e nemmeno le ricette elaborate al chiuso di una stanza, mentre si guarda il mondo dalla finestra. Il compito del partito deve essere quello di ascoltare e comprendere la condizione di chi lotta per la difesa dei diritti e di chi ci rinuncia, ricercando soluzioni e mettendo in luce le contraddizioni di un modello sociale in auge anche a livello locale”.

Per Favale riveste quindi "fondamentale importanza la formazione politica abbinata ad un sostegno concreto a chi è impegnato nelle lotte in difesa dei diritti e del territorio. La politica - aggiunge - sta vivendo un periodo segnato dalla poca partecipazione delle persone, prova ne è la grande astensione dal voto, nonostante la presenza di organizzazioni politiche che hanno intercettato un malcontento generale che sta sfociando, da una parte, in una lotta interna alle classi sociali più deboli e dall’altra nella strategia della vittoria a tutti i costi. Si punta sull’uomo accantonando le idee e tacciandole di anacronismo, senza ammettere che oggi più che mai si è sotto il ricatto di un modello liberista senza freni che sfrutta le persone e distrugge i territori”.

 

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