Si tratta della nuova opera del professore Bernardini, 95 anni, simbolo ed eccellenza della cultura e della letteratura salentina e del Mezzogiorno. Una raccolta che fa riaffiorare i versi che l'intellettuale monteronese aveva composto nel periodo della gioventù, circa settant'anni fa.
Dopo i saluti del sindaco Angelina Storino e dell’assessore alla cultura Antonio Madaro, dialogherà con l’autore Martina Gentile, scrittrice e docente di lettere. Sarà presente l’editore Mario Calcagnile. L’evento, organizzato in collaborazione con la Pro Loco, rientra nella rassegna “Incontri d’Autore” curata dalla Biblioteca Comunale.
Il libro. È una raccolta di versi risalenti agli anni Quaranta e qualcuno ai primi Cinquanta “…con indispensabili, ma non sostanziali, ritocchi e disposti non in ordine cronologico, bensì approssimativamente tematico. Avevo cominciato a scrivere versi all’età di circa sedici anni per una ferita mai del tutto cicatrizzata, la scomparsa improvvisa di mio padre neanche quarantasettenne e per altra ben diversa ferita di innamoramento”, scrive lo scrittore monteronese nella “nota dell’autore”. “Questi versi del Bernardini ragazzo hanno teso un’imboscata al tempo: non hanno perduto la propria freschezza, il vigore e la robustezza di un dire poetico che non ammette finzioni, autentico e sincero”, sottolinea Martina Gentile nella prefazione.
L’Autore. Giovanni Bernardini nasce a Pescara nel 1923 da padre monteronese e madre pescarese. Trasferitosi ad Ancona, frequenta la scuola fino alle prime due classi dell’allora Ginnasio. L’adolescente Giovanni visita Padova, Venezia, Trieste e i luoghi limitrofi, poco prima di trasferirsi a Monteroni di Lecce e proseguire gli studi fino alla 1ª liceale a Lecce. Nel 1939 Bernardini è colpito dalla morte del padre avvenimento questo che, insieme al precedente innamoramento per una ragazza che, dieci anni dopo, diventerà sua moglie, lo inducono ai primi tentativi in versi molto scolasticamente rudimentali. La famiglia rientra a Pescara dove Giovanni consegue la maturità classica. Si iscrive poi alla Facoltà di Lettere moderne a Firenze, studiando con Giuseppe De Robertis. La guerra interrompe gli studi e Bernardini fugge per sottrarsi al servizio del regime; viene catturato e deportato in Germania. Al termine del conflitto, rientrerà a Monteroni, dove si era rifugiata la famiglia; riprende gli studi a Bari laureandosi nel 1946 con Mario Sansone, per poi dedicarsi all’insegnamento e alla scrittura. La sua ampia produzione letteraria comprende raccolte di poesie, romanzi, racconti, saggi, articoli. Civilmente impegnato, Bernardini, fra il ‘92 e il ‘93, è sindaco di Monteroni di Lecce, dove tuttora risiede. Ha pubblicato libri di narrativa, anche per l’infanzia, e di poesia. Delle numerose opere citiamo le ultime due: “Il vecchio e l’ombra. Dialoghetti” (Febbraio 2016). “Nel buio la parola (Poesie 2015-2016)” (Dicembre 2016).