Tre abitazioni sono state inondante di acqua, che si è infiltrata sottoterra. Il fango ha sommerso i piani seminterrati. Si temono guai seri per le abitazioni.
Infuriati i residenti alle prese con una giornata da odissea e soprattutto con la conta dei danni.
Come è successo nei giorni scorsi anche in altre zone del paese, le tubature dell’acquedotto pugliese non hanno quindi retto. Nelle scorse ore, il sindaco Angelina Storino ha comunicato che per “l’Aqp tale situazione è riconducibile a numerosi e diffusi danneggiamenti alle condotte idriche a causa del congelamento dell’acqua al loro interno, mentre in altri casi il problema è dovuto a guasti dell’impianto domestico. Le squadre di intervento stanno provvedendo a ripristinare la fornitura idrica che non è stata mai interrotta: c’è stata invece una sensibile riduzione della pressione con conseguente riflesso sulle utenze situate oltre il piano terra o sprovviste di autoclave”.
E in molte abitazioni, l’acqua continua a fuoriuscire col contagocce. Tant’è che alcuni cittadini hanno invocato l’intervento delle autobotti.
“Il problema idrico, intervenuto a seguito dell'eccezionale ondata di maltempo dei giorni scorsi, è stato subito portato a conoscenza dell'Aqp. Tuttavia - informa il primo cittadino - non è attivabile il servizio sostitutivo con autobotte, in quanto è previsto solo in caso di interruzione del servizio, che non è mai avvenuta. L'Aqp invita tutti i cittadini ad utilizzare il Numero Verde 800 735 735 per segnalare le situazioni di carente o assente fornitura idrica avendo attivato, di concerto con la Prefettura, una procedura agevolata e specifica per tale situazione”.
Problemi si sono quindi registrati in numerose zone del paese, ma quanto accaduto quest’oggi in via Regina Elena assume contorni ancor più preoccupanti.
Più che il problema dei rubinetti a secco, a destare sconcerto in questo caso è stata l’inondazione di acqua e fango negli scantinati.
Le imprese incaricate dall’Aqp hanno lavorato fino al tramonto per tamponare la perdita. E le operazioni hanno comportato la sostituzione di quel tratto di condotta. Tre abitazioni in particolare sono andate incontro a seri problemi.
I residenti sono sul piede di guerra e si apprestano a chiedere il risarcimento dei danni.
“Non può essere colpa del gelo. Il cedimento riguarda una conduttura dell’acquedotto, che si trova almeno un metro e mezzo sotto il livello stradale: il problema vero è che abbiamo a che fare con tubature di ghisa obsolete e che non sono mai state interessate da interventi di manutenzione”, denuncia Giuseppe Mancarella, proprietario di una delle tre abitazioni danneggiate.
“Da sotto il pavimento, che si è gonfiato e sollevato, continua ad uscire acqua. Ci siamo svegliati con le cantine allagate. In casa mia sono finiti ko impianto elettrico e sistema d’allarme. E soprattutto mi duole il cuore per quadri, incisioni, opere antiche e libri come l’enciclopedia Treccani, scrittoio e mobili di antiquariato, oltre a computer e impianto stereo, che erano nelle tre stanze dello scantinato: è stato tutto travolto dalla melma. L'acqua si è infiltrata direttamente sottoterra attraversando muri e fondamenta, che sono letteralmente inzuppati. E la cosa più grave - sostiene Mancarella - è il rischio di lesioni strutturali, sia per la mia abitazione che per quelle dei vicini. Sarebbe un danno enorme, incalcolabile. Non ci voglio nemmeno pensare. Intanto, la paura è per la tenuta delle nostre case”.
E gli abitanti della via, oltre alla mancata manutenzione delle condotte, lamentano anche le condizioni della strada “interessata più volte da continui scavi e movimento terra che hanno creato non pochi problemi. Per non parlare del problema delle pendenze: continui strati di catrame - accusano i residenti - che hanno fatto aumentare di circa 60 centimetri il livello di asfalto. Ciò significa che già in condizioni normali e non di emergenza, ci troviamo con l’acqua nelle abitazioni”.
Video di Sandro Condò