Intanto, circa 800 bambini di Monteroni e le loro famiglie si trovano ora nel guado e tra tanti punti interrogativi: per un bel po’ di tempo rischiano di non avere un pediatra di riferimento o di essere spediti a chilometri di distanza presso altri medici specialisti convenzionati dei paesi limitrofi.
Un problema che sta creando disagi a pargoli e genitori. La situazione si è manifestata in tutta la sua criticità proprio in questi giorni, dopo che la dottoressa Maria Grazia De Giorgio, pediatra di famiglia di Monteroni in servizio da oltre 40 anni, è andata in pensione dopo aver comunicato per tempo, nello scorso aprile, il suo collocamento a riposo per il raggiungimento dei limiti di età: la professionista assisteva attualmente circa 800 bambini. E oltre a diverse famiglie, sono sul piede di guerra anche i medici.
È il caso del dottore Giovanni Rizzo, altro pediatra di famiglia in servizio a Monteroni, che esprime così tutto il suo disappunto nei confronti degli uffici preposti dell’Asl.
“Da alcuni giorni, la dottoressa De Giorgio, stimata pediatra di famiglia di Monteroni, è andata in pensione e i suoi assistiti, circa 800 bambini, si trovano nella condizione di non avere più il pediatra convenzionato. La legge - sostiene il dottor Rizzo - stabilisce che la Asl si debba attivare per tempo, per nominare un professionista che prenda servizio il giorno stesso in cui cessa l’attività il pediatra pensionato. L’Ufficio Convenzioni della ASL di Lecce e l’Ufficio di Coordinamento delle Cure Pediatriche - accusa il medico - erano a conoscenza fin da aprile che la dottoressa sarebbe andata in pensione alla fine di settembre, ma la proverbiale inefficienza della sanità pubblica, ha fatto si che non fossero sufficienti cinque mesi per nominare un nuovo pediatra. Il risultato è che gli assistiti della dottoressa De Giorgio verranno distribuiti tra tutti i pediatri del distretto di Lecce, per esempio un bambino può essere assegnato ai pediatri di Surbo o Lizzanello o San Donato, con comprensibile e grave disagio per i bambini e le loro famiglie. Ancora una volta - è lo sfogo del medico specialista - siamo costretti a segnalare una storia di ordinaria inefficienza della sanità salentina”.