È stato messo in salvo così Vittorio Quarta, 80 anni, di Monteroni. Lo hanno ritrovato ieri mattina, poco prima delle 11, nel suo paese: era in un campo di sterpaglie che sorge all'inizio di via Vore, nel punto in cui l’abitato cede il passo alla periferia. Di lui si erano perse le tracce nella giornata di sabato, quando come ogni mattina era uscito di casa per una delle sue lunghe e solite passeggiate a piedi. Il mancato rientro all’ora di pranzo ha fatto scattare subito l’allarme.
I familiari hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri della locale stazione, diffondendo poi la foto e lanciando un appello alla popolazione tramite Facebook. L’anziano non aveva con sé il cellulare. E nel pomeriggio di sabato si è messa quindi in moto la macchina delle ricerche. I vigili del fuoco hanno attivato una unità di comando locale nei pressi del campo sportivo di Monteroni: una sala operativa mobile che ha coordinando le attività di ricerca andate avanti anche per tutta la notte con un massiccio dispiegamento di personale non solo dei vigili del fuoco ma anche di carabinieri, polizia municipale e protezione civile. Ore e ore di perlustrazioni a tappeto nelle zone periferiche e rurali. In azione una ventina di mezzi e anche le unità cinofile. Una corsa contro il buio, la pioggia (caduta fino all’alba) e soprattutto contro il tempo per rintracciare l’uomo scomparso, anziano e soprattutto insulinodipendente. La svolta è arrivata ieri mattina, quando alle ricerche disperate si è aggiunto un elicottero dei vigili del fuoco che insieme al sole ha fatto capolino nel cielo di Monteroni
Il viavai del velivolo ad ala rotante ha incuriosito un bimbo di sei anni di nome Andrea. Per questo il piccolo, Andrea Lazoi, è salito su una sedia e si è affacciato alla finestra di casa. E in lontananza, nel campo di via Vore, ha scorto la sagoma dell'uomo ed ha avvisato i genitori. Un avvistamento miracoloso per le sorti dell’80enne. L’anziano era rannicchiato per terra, pieno di fango e in stato confusionale, ma comunque in discrete condizioni nonostante il digiuno prolungato, la notte all'addiaccio e la mancanza di vari cicli di insulina. L'ottantenne ha perso il senso dell’orientamento trascorrendo quindi la notte al freddo e forse anche sotto la pioggia: non è ancora chiaro, infatti, se sia riuscito a ripararsi in un casolare situato proprio in quel podere. È stato poi preso in carico dal 118 e trasportato in ambulanza al Vito Fazzi di Lecce, dove si trova ricoverato. E la prima cosa che ha detto ai soccorritori è di aver fame. Ventiquattr'ore di apprensione, che hanno mobilitato l’intero paese, si sono quindi sciolte in abbracci e sorrisi. Un felice epilogo che ha coronato le attività di ricerca condotte con un massiccio dispiegamento di personale e mezzi. A cui si è aggiunta la prontezza determinante del piccolo Andrea, che è stato ringraziato pubblicamente, con un post su Fb, dalla sindaca di Monteroni, Angelina Storino. “Tutto è bene quel che finisce bene. Le ore di angoscia vissute dalla comunità, che si è stretta attorno alla famiglia, sono terminate. Un sospiro di sollievo per tutti. Ringrazio la prefettura, i carabinieri, la polizia municipale, la protezione civile, i vigili del fuoco per aver coordinato in modo scrupoloso le ricerche - ha aggiunto il primo cittadino - e tutti i volontari che hanno partecipato a questa straordinaria avventura che è iniziata con affanno e incertezza sull'esito ma che si è poi conclusa nel migliore dei modi”.