“Ci eravamo dati appuntamento proprio all’ora della tragedia. Stavo andando a trovarlo per proporgli l’assunzione nella mia azienda. Non riesco a crederci che sia andata così”. Una coincidenza da brividi. A raccontarla è Massimiliano Manca, consigliere comunale di Monteroni e imprenditore edile, uno dei primi quindi ad arrivare sul luogo della tragedia (LEGGI ARTICOLO) e l’ultimo a sentire il 56enne al telefono pochi minuti prima del dramma. “Roberto era una persona che non conoscevo. Ci eravamo sentiti la sera prima del drammatico incidente, mettendoci d’accordo per il giorno successivo. Avevamo concordato un appuntamento proprio alle 10 del mattino, nei pressi dell’abitazione dove stava lavorando. E proprio pochi minuti prima della tragedia ci siamo risentiti. Me lo avevano segnalato come una persona brava a livello umano e come un grande lavoratore. E quindi in quel momento stavo andando da lui per proporgli di lavorare nella mia impresa”, afferma Manca ancora incredulo.
Il 56enne era un esperto pavimentatore: un lavoratore autonomo e per questo esposto agli alti e bassi di un mestiere precario. Un’assunzione stabile senza dubbio avrebbe rappresentato un cambiamento di rotta. Ma quella tragica mattina invece della gioia di un posto di lavoro ha incrociato un destino beffardo. “Appena ho visto una lunga coda di auto ho pensato ad un rallentamento per la raccolta dei rifiuti porta a porta. Poi ho capito che si trattava di qualcosa di grave. Lo volevo assumere. E invece l’ho trovato per strada senza vita. È assurdo: non si può e non si deve morire di lavoro”, ripete l’imprenditore.
“Siamo vicini alla famiglia distrutta dal dolore. È una tragedia tremenda che colpisce al cuore. Roberto era un vero padre di famiglia, un grande lavoratore. Una persona garbata e perbene. È un momento tristissimo per la comunità”, commenta Emanuele Solazzo, sindaco di Arnesano nonché vicino di casa dello sfortunato piastrellista. “Era una persona autentica nella sua semplicità, come tutta la sua famiglia. Le sue figlie - spiega la dirigente scolastica Lory Natale - hanno studiato nella nostra scuola e lui lo ricordo come un genitore esemplare. Una persona discreta e silenziosa, un gentiluomo. È un dolore disarmante che colpisce persone ammirevoli e rispettose. Uscire di casa all’alba per guadagnarsi la giornata e poi morire in questo modo è una cosa sconvolgente”. E tra i più stretti collaboratori della preside Natale c’è proprio la professoressa Maria Leda Pulli, fiduciaria per la media di Arnesano, sorella dell'artigiano: “Roberto era una persona dal cuore d’oro: non meritava una fine del genere”, ha ripetuto più volte la docente con la voce rotta dal pianto sostenuta sul luogo della tragedia dalla preside e da altre colleghe. Intanto, lo sgomento degli amici sommerge anche i social. Ed è un coro di dolore: “Perdiamo un vero uomo amato e rispettato da tutti, persona umile ma di grande spessore umano”. C’è poi chi ribadisce che “non si può morire di lavoro. Roberto era davvero una grande persona. È difficile farsene una ragione e accettare una simile tragedia”.