E al termine dell’inchiesta della Polfer, il pm Maria Rosaria Micucci ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Quattro gli indagati che dovranno difendersi dall’accusa di disastro ferroviario colposo: i nomi sono quelli del capotreno M.Q., 53 anni, di Monteroni, del macchinista R.R., 69 anni di Lizzanello, e di due dirigenti delle Ferrovie Sud-Est: L.C., 55 anni, di Foggia, e L.A., 63 anni di Triggiano.
Secondo le conclusioni della procura ci sarebbe a monte una formazione inadeguata del personale a bordo. Un mix di errori colposi che avrebbero potuto provocare una vera strage.
Lo scontro coinvolse due treni, uno proveniente da Zollino e diretto a Lecce ed il secondo in arrivo dal capoluogo salentino e diretto a Gallipoli. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, alle 17:15, il macchinista del treno diretto a Lecce avrebbe sfrenato i freni del carrello anteriore dell’automotrice, mentre il capotreno avrebbe effettuato un’operazione di sfrenatura del carrello posteriore della motrice su richiesta del macchinista. La sfortuna ha purtroppo avuto anche la sua parte: in quel momento, infatti, il convoglio si sarebbe trovato in una tratta in pendenza che ha favorito la discesa del mezzo causata però anche da un impianto di frenatura temporaneamente inefficiente. Nonostante il mezzo in arrivo da Lecce si fosse arrestato in attesa di avere il via libera, lo scontro ci fu comunque. Attutito sì dal disperato tentativo del macchinista di arretrare per ridurre gli effetti, ma tale da provocare una ventina di feriti.