Vicenda Bar Commercio. Sentenza di primo grado: l’acquirente monteronese fu ingannato

La sentenza di primo grado ha dato ragione ad un cittadino di Monteroni, ingannato nell’acquisto dello storico Bar Commercio di Lecce. L’uomo si è costituito parte civile. I fatti risalgono al 2011 e gli attuali gestori sono estranei alla vicenda.

Nonostante, dunque, il pagamento del dovuto per l’acquisizione dell’attività, i venditori non avrebbero finalizzato l’operazione e mai terminato il passaggio di proprietà verso il dipendente di lunga data, Maurizio Paladini, di Monteroni.

Una vicenda che ha coinvolto un monteronese nell’acquisto del Bar Commercio di Lecce. Dopo le difficoltà nel tenere in ordine i conti dell’attività, i proprietari nel 2011 avevano deciso di venderla. Tant’è che Paladini, dipendente dal 1981, volle acquisire l’esercizio, impegnando anche il suo trattamento di fine rapporto (tfr). Lo stesso aveva poi presentato un esposto alla Procura della Repubblica, dopo il pagamento del dovuto e diverse intimidazioni subite dalla vecchia proprietà e dal commercialista che la seguiva.

Il giudice Michele Guarini ha condannato a due anni e tre mesi di reclusione il commercialista Pasquale Pino, per appropriazione indebita di sette assegni, di 2500 euro ciascuno, versati da Paladini. Allo stesso Pino inflitta la pena per esercizio abusivo della professione in quanto all’epoca dei fatti risultava radiato dall’Ordine. Le accuse per il commercialista, però, sono giunte sino alla violenza privata, perché sorpreso a forzare l’entrata del bar.

Assieme al commercialista, due altri imputati: Antonio Mieli, 44 anni di Merine, e Cristiano Perrone, 38 anni di Monteroni. Per loro una condanna a 8 mesi, che risulta però sospesa e senza menzione del casellario giudiziario. Entrambi erano finiti sotto accusa per violenza privata, in concorso proprio con Pino e tentata violazione di domicilio, per il quale sono stati però assolti. In più, Mieli e Perrone erano finiti sotto processo per esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone.

Al momento della sentenza di primo grado, per l’ex dipendente monteronese Paladini il giudice ha riconosciuto il risarcimento dei danni, che verranno poi quantificati in sede civile. Intanto, il giudizio ha confermato anche che la trattativa di 250 mila euro venne condotta dal Pino così come sostenuto dall’accusa.

Per adesso è andato in scena solo il primo grado di giudizio e, verosimilmente, il dibattimento proseguirà in appello, sempre che non intervengano i tempi della prescrizione.

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