Pontelli in casa, condizioni al limite e continui scarichi di responsabilità. A distanza di quasi 5 mesi dall’incendio dell’appartamento (LEGGI ARTICOLO)), la famiglia De Riccardis continua a vivere nell’insicurezza. Costretti a tornare nella loro casa, dopo due settimane in B&B a spese del comune, continuano a lamentare la messa a norma della loro abitazione: “Non si può più vivere in questo modo – afferma Maria - E’ da luglio ormai che aspettiamo risvolti. E fino ad oggi non ce ne sono stati”. La poca mobilità dentro l’abitazione, per via di alcune travi verticali di sostegno, ha infatti reso quasi invivibile l’ambiente. Ed il problema si moltiplica se si considerano, poi, le condizioni della figlia disabile. Per lei, affetta da diplegia spastica, spostarsi all’interno della sua casa non è mai stato così complicato: “Azzurra ha bisogno di vivere in un ambiente sicuro – dice Maria - Qui ha tutto ciò che le serve per muoversi. Nei giorni in B&B abbiamo dovuto adattarci: continuava a cadere in continuazione. Tanto che, alla fine delle settimane coperte dal comune, siam dovuti tornare a casa”. Ed ancora: “Ci sono state offerte varie soluzioni dagli uffici comunali, è vero – continua Maria - ma non sono quelle ideali per i problemi di nostra figlia. Vogliamo solo che la nostra casa ritorni come era prima. Qui Azzurra può vivere serenamente. Ma chi mi devo rivolgere, se andando a Palazzo di Città scaricano la responsabilità ad Arca Sud Salento e viceversa? Ad oggi non so ancora con chi devo parlare per risolvere la situazione”.
A tal proposito è poi intervenuto il consigliere di minoranza Mariolina Pizzuto, che lamenta l’immobilità dell’amministrazione Storino: “Sono profondamente indignata - afferma l’ex assessore ai servizi sociali - La cosa che mi dà profondamente fastidio è il fatto che si tratti di una situazione che dura da quasi 5 mesi. Non si può lasciare una famiglia con una persona disabile in queste condizioni. Non capisco nemmeno lo scarica barile da parte del Comune nei confronti di Arca Sud Salento. Loro hanno 95 comuni a cui badare. Chi meglio di un’amministrazione locale, che dovrebbe essere vicino e presente sul territorio, avrebbe il compito di risolvere problemi di questo genere? Si tratta di una cosa che si sarebbe risolta in una settimana. Quando ero assessore ho dovuto affrontare tante situazioni simili. A me sarebbero bastati 7 giorni per mettere tutto a posto”.
Ed infine: “Rivolgo un appello – conclude Pizzuto - e non solo al sindaco: siamo sotto il periodo natalizio, chi può aiuti questa famiglia. E se l’amministrazione non ne è capace sono pronta a mettermi a disposizione per agevolare le pratiche”.