La tragedia (LEGGI ARTICOLO) si è verificata intorno alle 21, proprio nei pressi dell’ingresso del Centro dei frati cappuccini dell’ITCA, dove a quanto pare stava svoltando il ragazzo che era in sella alla sua bici (struttura dove probabilmente era ospitato).
Per lui - Daloar Kadar, originario del Bangladesh - non c’è stato purtroppo nulla da fare.
E il violento impatto è avvenuto lungo un segmento di provinciale alquanto buio e pericoloso, già teatro si simili tragedie: alcuni anni fa, ad esempio, un altro sfortunato ragazzo extracomunitario che risiedeva ad Arnesano fu investito e ucciso mentre era in bici, ad appena duecento metri di distanza dal luogo dell’incidente-fotocopia accaduto ieri sera.
Stiamo parlando di un tratto di asfalto sempre molto trafficato e sprovvisto di pubblica illuminazione, oltre che della benché minima pista ciclabile.
Insomma, un’altra tragedia annunciata.
La ricostruzione della dinamica è al vaglio della Polizia Municipale di Lecce, intervenuta sul posto per i rilievi. Secondo una prima ipotesi, ancora da accertare, il giovane ciclista avrebbe forse invaso la carreggiata nel tentativo di svoltare nella struttura dei frati.
Ma qualcosa in più potrà emergere dalla testimonianza di un amico connazionale che - anche lui in bici - era a poca distanza dal 18enne ed ha assistito alla terribile scena.
La Procura, come avviene in queste circostanze, ha aperto un’inchiesta che è coordinata dal sostituto Giovanni Gagliotta: il pm ha affidato al medico legale Roberto Vaglio l’incarico di effettuare l’esame autoptico sulla salma del giovane bengalese, che è stata trasferita presso la camera mortuaria del Vito Fazzi di Lecce.
Il conducente della vettura, intanto, è sotto inchiesta: ad aggravare la sua posizione il fatto che sia risultato positivo agli esami tossicologici.