La sentenza con rito abbreviato, emessa dal gup Stefano Sernia, ha inflitto quindi una pena di 7 anni ad A.S., 34enne, di Porto Cesareo. La tragedia, avvenuta nella località ionica, risale alla sera dello scorso 10 luglio (LEGGI ARTICOLO). Il motociclista investì il 62enne di Monteroni, che era in villeggiatura a Porto Cesareo. Come ha stabilito la sentenza, il giovane condannato per "omicidio stradale" guidava la sua moto sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e sorpassò un'auto che si era fermata per fare attraversare la strada al 61enne, che venne quindi travolto dal due ruote.
Il verdetto di primo grado tiene conto della riduzione di un terzo della pena prevista dal rito abbreviato. E la condanna a 7 anni è tuttavia superiore anche ai cinque anni ed otto mesi richiesti dal pubblico ministero Francesca Miglietta.
Il 34enne - che aveva chiesto scusa ai familiari della vittima (LEGGI ARTICOLO) - è stato riconosciuto colpevole del reato di omicidio stradale aggravato dallo stato di alterazione psicofisica, dalla condotta di guida ed anche perché l'imputato guidava una Suzuki 600 con la patente A e senza la copertura assicurativa.
L'esclusione dell'aggravante dell'alterazione psicofisica è stata chiesta dalla difesa, che presenterà ricorso in Appello: secondo i legali non è stato provato che il motociclista fosse realmente condizionato nella guida dall'aver assunto stupefacenti.
Intanto, a nove mesi da quel dramma è arrivato il duro verdetto di primo grado: lo sfortunato Venerio Caione e la sua famiglia hanno avuto giustizia.
