La dinamica
Secondo una prima ricostruzione della dinamica, la vittima stava attraversando la strada a piedi e trasportava dei rifiuti da gettare nei cassonetti, quando è stato centrato da una Suzuki 600. È successo nei pressi del camping Porto Cesareo: il due ruote, che procedeva a forte velocità, ha prima superato incautamente un’autovettura che si era fermata proprio per consentire l’attraversamento del 62enne e poi ha travolto la vittima. Trasportato d’urgenza in ospedale dal 118, l’uomo è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione del Vito Fazzi di Lecce. Il monteronese però purtroppo non ce l’ha fatta: a seguito dei traumi riportati su tutto il corpo, è deceduto nel nosocomio leccese intorno alle 23.
L’arresto del conducente della moto risultato positivo al drugtest
Il conducente della moto, un giovane di 34 anni domiciliato a Porto Cesareo, Andrea Scatigna, operaio già noto alle forze di polizia, in base alle nuove norme è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Anche il centauro ieri sera è stato trasportato al Fazzi: ha riportato diverse lesioni, tra cui la più grave è la frattura delle ossa nasali. Ed è stato dimesso con una prognosi di 21 giorni. In ospedale i carabinieri hanno proceduto con l’ausilio del personale medico ad effettuare le analisi del sangue per verificare l’eventuale assunzione di alcol e droghe, ovvero lo hanno sottoposto ad alcoltest e drugtest. Secondo gli esiti dell’esame tossicologico, Scatigna è risultato positivo ai cannabinoidi, agli oppiacei e alla cocaina. E nella notte appena trascorsa i carabinieri della stazione di Porto Cesareo, in collaborazione con i colleghi dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Campi Salentina, hanno proceduto al suo arresto in flagranza di reato. Su disposizione del Pm di turno Massimiliano Carducci, il 34enne appena lasciato l’ospedale è stato condotto presso la propria abitazione. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari.
La vittima lascia moglie e tre figli
Venerio Caione avrebbe compiuto 62 anni a settembre. Era originario di Arnesano, ma viveva a Monteroni. Faceva l’intonacatore. E ora era in pensione. A Torre Lapillo (frazione di Porto Cesareo) aveva la sua casa estiva. Lascia la moglie, la mamma e tre figli, una donna e due maschi, il più piccolo di soli 16 anni. La salma si trova nella camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore, prima che il feretro venga riconsegnato ai familiari per i funerali, il medico legale effettuerà un esame esterno sul corpo della vittima. Intanto, rabbia e indignazione in paese per una morte così assurda. Una tragedia causata da un giovane che dopo aver assunto sostanze stupefacenti si è messo alla guida di una moto di grossa cilindrata investendo e uccidendo il 62enne di Monteroni.
L'abbraccio e le riflessioni da parte del primo cittadino
Messaggio di cordoglio da parte del sindaco Angelina Storino, "nell'apprendere la notizia della tragica e improvvisa scomparsa del nostro concittadino Venerio Caione, voglio esprimere tutta la mia personale vicinanza e quella dell'intera amministrazione ai suoi familiari ed amici, e assicurare loro,in questo triste momento, il più sincero e commosso abbraccio".
L'assessore alle Politiche Giovanili, Noemi Puce sottolinea l'importanza della prevenzione quale unico mezzo per scongiurare queste tragedie. "Il mio appello è rivolto a tutti i miei coetanei e alle giovani generazioni: dobbiamo essere più responsabili, dobbiamo fare di tutto per evitare queste tragedie quando ci mettiamo in strada. È difficile e doloroso perdere un amico, un papà, un conoscente o un nostro coetaneo in un incidente stradale e tutto questo sipuò evitare con la prudenza e il rispetto per la nostra vita e quella degli altri".