È stato il primo atto della battaglia legale per la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti per la produzione di biometano previsto all’interno dell’ex fabbrica Cito, nei pressi della stazione di Monteroni.
In prima linea il fronte del No guidato dal Comune di Monteroni e dal Comitato NoCentrale. All’udienza davanti al Tar erano presenti l’assessore all’urbanistica Piero Favale e il presidente del Comitato, Anna Maria Grasso.
Come è noto, la Par, società ricorrente “titolare” del progetto, ha dichiarato di rinunciare all'istanza di sospensiva.
“Ciò significa - commenta l’assessore Favale - che non vi sarà alcuna sospensione degli effetti giuridici del provvedimento emesso dalla Provincia di Lecce, che nello scorso novembre ha negato l’autorizzazione integrata ambientale. Nei prossimi mesi verrà fissata l'udienza di merito che deciderà con sentenza sulla questione relativamente a questo grado di giudizio. E' stato di fatto il primo momento di confronto tra magistrati, parti in causa ed avvocati. Si sono costituiti in giudizio il Comune di Monteroni, il Comitato NoCentrale, il Comune di Carmiano, l'Unione dei Comuni, l'Arpa, la Soprintendenza dei Beni Culturali, i Vigili del Fuoco, la Provincia di Lecce e la Regione Puglia”.
E una nota di Palazzo di Città sottolinea che soprattutto “la costituzione della Regione è avvenuta in virtù dell'azione politica esercitata dal sindaco Angelina Storino, dall’assessore Favale e dall'assessore comunale e consigliere provinciale Vincenzo Toma”.
“Il sindaco - dichiara Favale - ha inviato una relazione al Presidente della Regione invocandone l'intervento in giudizio e rivendicando il diritto di affrontare il problema della gestione dei rifiuti partendo dalla volontà di autodeterminazione della gente e delle istituzioni e non invece da fattori esclusivamente condizionati da interessi di carattere patrimoniale. Il governatore Emiliano ha condiviso tali preoccupazioni ed ha agito di conseguenza costituendosi in giudizio. Questa è la strada da percorrere. Il problema dei rifiuti va affrontato partendo dalla condivisione delle idee, dei progetti e dei bisogni e non dal capitale che va ad appannaggio solo di pochi”.
A farsi sentire, intanto, è anche il comitato NoCentrale, che esprime soddisfazione per l’esito dell’udienza cautelare.
“All'alberello d'ulivo, ai ragazzi che vogliono fare sport, agli anziani che vogliono passeggiare all'aperto, alla comunità che vuole crescere, ad una civiltà che pretendere il rispetto delle regole, ai bambini di Monteroni - afferma la presidente Anna Maria Grasso - dell'udienza al Tar interessa fino ad un certo punto. A Monteroni interessa solo difendere il proprio territorio ed il proprio diritto di autodeterminarsi senza che nessuno pensi di avere il diritto di imporre la realizzazione di impianti esorbitanti solo per il gusto di soddisfare la propria sete di denaro. All'udienza al Tar noi c'eravamo come sempre, perché ci dovevamo essere ed anche perché la Par, la Provincia, la Regione e tutti gli altri Enti coinvolti sappiano che non arretreremo di un centimetro. Saremo lì - promette Grasso - fino alla fine per avere la certezza che l'impianto non si farà e per dire a tutti che saremo noi e non il denaro o la speculazione, gli arbitri del nostro destino. Oggi abbiamo vinto - sostiene la presidente del ComitatoNoCentrale - e saremo vincitori anche alla fine di questa battaglia che condurremo insieme a tutti i monteronesi”.