Civino si è spento nel giorno di Pasqua, a 94 anni. I funerali si sono svolti nel lunedì dell’Angelo nella parrocchia matrice del paese. Lascia la moglie, i figli e una figlia.
Esponente del Partito socialista, nei primi anni Sessanta il professore Civino fu il primo sindaco di sinistra della storia monteronese.
Docente di matematica, ha insegnato a lungo presso l’istituto tecnico industriale “Fermi” di Lecce. Figura di spicco della politica locale, uomo libero e fedele ai suoi ideali, governò il paese dal 1960 al 1962 guidando una coalizione che comprendeva le forze del “Fronte popolare”.
Prima ancora di diventare primo cittadino, fu uno dei pochi protagonisti salentini della campagna a sostegno della repubblica nel referendum del 2 giugno 1946. A Monteroni, come in quasi tutto il Mezzogiorno, la monarchia ottenne un plebiscito che nel leccese raggiunse addirittura l'85%. Un orientamento diametralmente opposto al voto del nord Italia che determinò il successo della repubblica (che a livello nazionale vinse col 54,3%).
A Monteroni, quindi, solo Civino e pochi altri (l’altro intellettuale ed ex sindaco Giovanni Bernardini e poi anche Mario Calasso) si schierarono controcorrente e in prima linea a sostegno della repubblica, portando avanti quasi in solitudine la battaglia per la democrazia.
(in apertura una foto degli anni Sessanta: davanti al microfono il sindaco Civino che tiene un comizio in piazza Falconieri)