Il soldato, negli anni scorsi, è stato insignito con la Medaglia d’onore alla memoria dal presidente della Repubblica.
L’intitolazione di uno spazio della sua Monteroni (LEGGI ARTICOLO) rappresenta un riconoscimento visibile che in tanti hanno invocato e caldeggiato all’interno della comunità cittadina.
Una richiesta “popolare” che è stata accolta dall’amministrazione comunale e che si è concretizzata il 30 gennaio, nell’ambito della “Giornata della Memoria”, che ogni anno rivive per non dimenticare i crimini della shoah.
Peraltro, proprio negli anni scorsi, in occasione delle giornate del ricordo, la figura del coraggioso soldato ha suscitato emozione ed interesse anche tra gli studenti. A parlare della sua storia e dei suoi scritti, nelle assemblee che si sono tenute nelle scuole del paese, è stato più volte il figlio Salvatore Quarta, già luogotenente della Guardia di Finanza.
Il fante, nato a Monteroni nel 1915, combatté la seconda guerra mondiale in forza alla 24esima Compagnia mista telegrafisti e marconisti “Divisione Fanteria Pinerolo”. All’indomani dell’armistizio si schierò contro i nazisti, finendo nei lager e rischiando di morire ai lavori forzati: nel ’43 Antonio Quarta fu poi catturato dalle truppe tedesche in Grecia e deportato in Germania, nei campi di concentramento. Le sue memorie e i suoi diari, scritti durante la prigionia, rappresentano una struggente testimonianza di fede e di vita. Il 2 maggio 1945 furono le truppe inglesi a ridargli la libertà.
E ora un angolo della cittadella universitaria porterà per sempre il suo nome, come un monumento alla memoria soprattutto verso le giovani generazioni.
Una cerimonia promossa dal Comune insieme ai rappresentanti dell’Esercito Italiano, che per l’occasione hanno commemorato e onorato, insieme a Quarta, tutti i 650mila prigionieri militari e civili che hanno pagato con le atrocità subite e finanche con la morte la fedeltà alla Patria.
Presenti il sindaco Angelina Storino e le autorità civili, religiose e militari del territorio, insieme ai familiari del fante e ai componenti dell’associazione Arma Aeronautica. Tra le massime autorità, anche il comandante della Scuola di Cavalleria ed ispettore dell’Arma di Cavalleria di Lecce, il generale di Brigata Angelo Minelli.
Quindi, tra gli Onori militari e il picchetto in armi della Scuola di Cavalleria, e con la preghiera di benedizione dell’arciprete monsignor Adolfo Putignano, è stata scoperta la targa di intitolazione che riporta la dedica del parco alla figura di Quarta: un messaggio di pace per non dimenticare le atrocità del passato, un segno di speranza nel futuro proprio al cospetto della Casa che accoglie i giovani universitari.