L’opera di rifacimento dell’impianto sportivo è ancora in fieri, tant'è che Comune e Provincia si apprestano a bussare al Coni per un finanziamento di quasi un milione di euro.
Si intravedono spiragli di luce sul futuro della struttura, ma il programma di interventi è ancora lungo. E la rinascita del Velodromo degli Ulivi, dove nel 1976 Francesco Moser si laureò campione del mondo nell'inseguimento individuale, è tuttora in cantiere.
Oltre alla speciale resina, che dovrà ricoprire la pista destinata al ciclismo, restano in sospeso il ripristino delle tribune, la riqualificazione del parco, nonché la ristrutturazione (e l'implementazione dei servizi) del fabbricato adiacente, vandalizzato e saccheggiato nel corso di lunghi periodi di incuria e abbandono.
E proprio nell’ottica di un complessivo rifacimento e recupero di tutta l’area che comprende anche l’impianto, la giunta di Monteroni ha appena approvato una apposita convenzione con la Provincia di Lecce.
Si tratta di un progetto unitario, approntato dai due enti, con l’obiettivo di accedere ad un finanziamento per ulteriori 900mila euro.
Dopo i fondi di “Sport e Periferie” sfumati lo scorso anno con l’esclusione dell’impianto monteronese dai progetti finanziati (LEGGI ARTICOLO), Comune e Palazzo dei Celestini tornano di nuovo alla carica per ottenere le risorse necessarie a ultimare l’opera.
E la proposta, candidata nuovamente al bando del Coni, comprende sia gli interventi - relativi a tribune, parterre e illuminazione esterna - finalizzati al completamento e alla piena funzionalità e fruibilità del Velodromo, sia l’infrastrutturazione e la riqualificazione dell’intero parco. E quindi la manutenzione straordinaria del verde con il recupero degli impianti esistenti: campi polivalenti in terra battuta, campi da bocce, piscina scoperta, aree di gioco, strutture commerciali (ristorante-pizzeria e chiosco bar) e nuovo percorso ginnico-sportivo.
Intanto, nei giorni prima di Natale c’è stata l’ultima colata di cemento. Che ha completato l’ovale del Velodromo degli Ulivi, a 15 anni esatti dall'inizio dei lavori, ripresi la scorsa estate con una nuova impresa (LEGGI ARTICOLO), e dopo due interruzioni dovute al fallimento delle ditte incaricate. Uno step ordinario. E che invece appare come un evento eccezionale, visti i precedenti e i due tentativi che si sono arenati nel corso degli ultimi tre lustri.