La Marzano a Monteroni: "L'amore che mi resta" oltre il dolore e la disperazione

Michela Marzano, 37 anni, professoressa ordinaria di filosofia morale all’Università Paris Descartes e parlamentare, ha presentato a Monteroni, presso il “Live Area Eventi” di piazza Falconieri, il suo ultimo romanzo “L’amore che mi resta” (Einaudi, 2017).

L’incontro è stato organizzato dall’Istituto Comprensivo Statale “Salvatore Colonna” in collaborazione con l’Università del Salento, “La Busacca” Teatro Stabile del Salento, la Biblioteca Comunale e con il patrocinio del Comune di Monteroni. Dopo i saluti della dirigente scolastica Maria Rosaria Manca e del sindaco Angelina Storino, la scrittrice è stata presentata da Ornella Castellano (dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo 4° Polo “Magistrato Giovanni Falcone” di Copertino), con la quale ha conversato su temi che coinvolgono l’attuale società.

Quando si toccano le corde della sofferenza, scatta il valore dell’intimità. Il libro di Michela lascia un segno poiché dopo questa conversazione il pubblico sarà legato profondamente a lei”, così ha esordito la Castellano, ben convinta che la società di oggi ha bisogno di confrontarsi su tanti problemi e soprattutto cercare di trovare delle risposte. La Marzano, nel presentare il suo racconto, ha sentito l’esigenza di far emergere la sua voglia di scrivere poiché tenta di trovare le parole esatte per “descrivere le cose”: “Quando si nominano le cose in maniera scorretta, aumenta il disordine e la sofferenza che c’è nel mondo”. L’inizio del racconto propone “l’assenza di parole” poiché quando una madre perde un figlio o una figlia è un avvenimento che “è contro l’ordine delle cose”.

La scrittrice ha raccontato al numeroso pubblico parte della sua vita evidenziando quando sopravvisse ad un tentativo di suicidio e “questo racconto mi sarebbe piaciuto leggerlo quando stavo male”. Il suo lavoro, pur partendo da una perdita, compie un intenso percorso nei vari meandri dell’animo umano e giunge, attraverso la sofferenza, nell’identificare l’amore materno come un elemento in continua fase di evoluzione, una contrastante convivenza tra emozioni positive e negative che regolano la vita di un essere umano. “Noi pensiamo di poter riparare tutto e dimenticare quello che può farci ancora male ma non è così”; in questo modo Marzano tenta di entrare nel vissuto di ognuno per aprire un’importante riflessione e condurci nel cuore del suo racconto “ognuno di noi si porta dietro una storia”.

E proprio quest’ultimo concetto rappresenta la vera sfida della società di oggi: saper affrontare le difficoltà della vita attraverso le variegate esperienze divenute opportunità, necessarie per ripartire ogni qualvolta si ha bisogno. Come insegna la storia de “L’amore che mi resta”.

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