Peppino Impastato aveva ragione: “per combattere la mafia bisognerebbe insegnare la bellezza alla gente”. E di bellezza a Monteroni, nella giornata di ieri, ce n’era davvero tanta. La fiaccolata della legalità, organizzata dall’amministrazione comunale e dai due istituti comprensivi scolastici del paese (facenti parti della rete targata Il Veliero Parlante), è stata un vero e proprio successo. Essa ha coinvolto un intero paese, passando da Piazza Falconieri a Piazza Padre Pio, risalendo per il Parco Adamantino e Piazza Candido.
“E’ veramente bello vedere il paese riunito – ha dichiarato il sindaco Angelina Storino - in occasione di una manifestazione così importante. La sinergia che si è creata tra l’amministrazione e le dirigenti scolastiche è fondamentale per la crescita culturale e sociale di Monteroni”.
E tra i discorsi che hanno impressionato di più figura sicuramente quello del magistrato Elsa Valeria Magnone: “Perché Peppino Impastato e le altre vittime di mafia erano considerati scomodi? Semplicemente perché erano uomini liberi – prosegue il procuratore aggiunto di Lecce - Amavano parlare. La parola e l’espressione del pensiero sono la vera libertà. La violenza, al contrario, è la mafia. Le persone che ammazzano non sono persone libere. La vostra presenza quest’oggi è un vero atto di libertà. Siete qui per rendere il vostro futuro migliore, dovreste essere orgogliosi di voi”.
Non potevano inoltre mancare le parole dell’altro ospite illustre, il rappresentante di “Libera – Contro le mafie”, l'associazione fondata da don Ciotti, don Raffaele Bruno: “La forza è in noi – afferma don Raffaele - Dobbiamo recuperare il senso di comunità. Non dobbiamo aspettare il sacrificio di qualche eroe per ricordarci di combattere la mafia. Bisogna combattere ogni giorno. Continuate a camminare ed a marciare, cittadini di Monteroni. Come avete fatto oggi”.
