Messaggeri di legalità in barca a vela. Incontro al Primo Polo di Monteroni

Un'idea di scuola che accanto alle conoscenze e alle competenze apprese sui banchi pone questioni importanti per educare i cittadini di domani al saper vivere. E in questo senso l'Istituto comprensivo I Polo di Monteroni diretto dalla Preside Maria Rosaria Manca

negli ultimi mesi ha proposto una serie di iniziative che, oltre ad aprire la scuola alle problematiche del territorio, si prefigge una formazione della persona a 360 gradi. È questa una delle chiavi di lettura che aiutano a comprendere una nuova proposta che si pone sulla scia dell'ultimo incontro, quello col prete antimafia don Antonio Coluccia, al quale i ragazzi del I Polo parteciperanno nella mattinata di lunedì 19 dicembre. Nell'Aula Magna del plesso di Via Mazzini alle 9 interverranno le psicologhe Angela Antonaci e Marina Martina.

L'incontro dei ragazzi con le due psicoterapeute è una delle attività previste dal Progetto “Alba Mediterranea Sailing team – Messaggeri di Legalità” promosso da Alba Mediterranea, Associazione di promozione sociale e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Gioventù e il Servizio civile nazionale, il cui obiettivo principale è la diffusione della cultura della legalità attraverso la velaterapia ed interventi di sensibilizzazione territoriale alla legalità.

“Il nostro obiettivo - spiegano dall'Associazione - è trasformare giovani a rischio di devianza e/o svantaggiati in equipaggi di imbarcazioni a vela e in 'messaggeri di legalità', capaci di attivare sul territorio della provincia di Lecce, azioni di diffusione della cultura della legalità”.

I beneficiari diretti sono 100 giovani, donne e uomini, dai 16 ai 25 anni, a rischio di devianza e 3000 beneficiari indiretti, rappresentati da alunni di 30 scuole primarie e secondarie pugliesi dove avranno luogo gli incontri (e quello di Monteroni è uno di questi) di sensibilizzazione alla legalità ad opera dei “messaggeri della legalità” formati dal progetto, e l stakeholders,  tra cui dirigenti, docenti e collaboratori scolastici, coinvolti negli incontri di presentazione del progetto.

“La componente innovativa del nostro progetto - proseguono i promotori dell'iniziativa - è rappresentata dagli strumenti che utilizziamo per far passare il concetto della legalità: innanzitutto il mare rappresenta un contesto alternativo per realizzare dei progetti rispetto a quelli abituali come strade o città e salire su una barca a vela comporta l’acquisizione di nozioni tecniche e  l’osservanza di regole per permettere il vivere comune”.

La barca, quindi, diventa una piccola società, una piccola classe, una piccola famiglia dove ognuno ha le sue responsabilità e dove si condivide un obiettivo da raggiungere.

In barca, come nella vita, ad ogni azione corrisponde una reazione e quello che si decide ha ripercussioni non solo per se stessi, ma anche per gli altri attorno. Un'occasione in più per cresce per i ragazzi di Monteroni.

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