nominato dal Pastore della Chiesa di Lecce, monsignor Domenico D’Ambrosio nella sua qualità di Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi Metropolitana, Rettore della Chiesa e Padre Spirituale dell’annessa Confraternita dei Santi Medici, a seguito del conclusosi quinquennio svolto dall’arciprete-parroco, monsignor Adolfo Putignano.
Don Salvatore, ritorna nella sua Monteroni, dopo 56 anni di ministero, 17 dei quali di apostolato come parroco della comunità “San Pio X “di Lecce, ove i fedeli, tra qualche lacrima, lo hanno salutato affermando che egli ha incarnato con certezza l’ideale del sacerdote sognato da don Tonino Bello: “Colui che lascia in sacrestia tutti i segni del potere e del lusso”.
Un uomo umile che, come si conviene, sa mettere Dio al primo posto. “Sono tornato a casa!”, queste le sue prime parole pronunciate dall’altare della Parrocchia Matrice, che circa 30 anni prima, aveva lasciato per una nuova destinazione.
Tappe che il Signore aveva tracciato e che, poi, lo hanno ricondotto nella sua città d’origine, tra il gaudio di tanti volti noti ritrovati, legami di parentela e di amicizia mai sciolti e che ora si rinnoveranno nella gioia della fede e del sacramento.
In quanto successore del fondatore don Michele Mocavero, morto in concetto di santità, dal 1910 ad oggi, don Salvatore è il nono Padre Spirituale della Confraternita SS. Medici “Cosma e Damiano” e del Perpetuo Suffragio, che lo ha accolto con grande fervore. Nella cronotassi dei suoi predecessori vi è, altresì, l’importante figura di monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano, attivo per più di 20 anni e la luminosa figura sacerdotale del canonico don Antonio Mocavero, già arciprete della Matrice e grande oratore, che Monteroni inserirà quanto prima nella toponomastica cittadina, tributandogli un ultimo sincero onore. Don Salvatore, come Rettore dell’antica Chiesa “Gesù Crocifisso”, sede del Pio Sodalizio dei Santi Medici, dal 30 ottobre 2017 ha iniziato a svolgere la sua attività.
“Vado in pensione da parroco, non da prete”, suole sottolineare il nuovo rettore, prossimo al compimento degli 80 anni. E ora, la sua azione pastorale, concordata con la Parrocchia “Maria SS. Assunta”, si focalizzerà nel rione attorno alla Cappella che è il suo luogo di preghiera, un po’ lontano dalla Chiesa Madre ma sempre territorialmente ubicato in essa.
Ecco i primi obiettivi: tenere la chiesa aperta al culto mediante celebrazioni liturgiche e incontri di preghiera; un nuovo indirizzo spirituale per la Confraternita; la formazione dei confratelli; l’incontro con le famiglie visitando gli anziani e gli ammalati del rione.
“Bentornato don Salvatore e buon lavoro!”, queste le parole che spesso gli vengono rivolte. La Confraternita augura che egli possa nel nuovo impegno riscoprire la freschezza del proprio ministero e della sua chiamata vocazionale. Ad multos annos!