per un momento di preghiera e di riflessione in ricordo delle vittime della seconda guerra mondiale, presiederà l’eucarestia nel cimitero americano di Nettuno, nella diocesi di Albano. Gli sarà accanto nella concelebrazione il monteronese Marcello Semeraro, vescovo della Chiesa laziale.
Due momenti altamente simbolici che il Papa ha voluto vivere come tappe del cammino perenne della preghiera per la pace in un momento storico delicato che lo stesso pontefice più volte ha indicato come la “terza guerra mondiale a pezzi”.
“Questa guerra a macchia di leopardo - ha dichiarato don Marcello ad Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani – preoccupa fortemente il Papa. Con questi due gesti egli vuole ricordare a tutti che la guerra produce sempre morte e distruzione. A Francesco stanno a cuore gli uomini che subiscono violenza, di qualsiasi nazionalità, credo o etnia essi siano. Per questo compirà, proprio all’arrivo nel cimitero, un altro gesto emblematico, fermandosi in raccoglimento davanti ad alcune tombe di caduti di diverse fedi. A Nettuno infatti non sono sepolti solo cristiani, ma anche diversi soldati ebrei”.
“Il Santo Padre è convinto che siamo in una situazione di guerra e che serva quanto mai dire una parola di pace – ha concluso Semeraro - da quando durante il viaggio di ritorno dalla Corea del Sud disse che il mondo oggi è in una fase che è possibile definire come una ‘terza guerra mondiale a pezzi’, non manca mai di mettere l’accento su questa dolorosa situazione e di invocare la pace, condannando il commercio delle armi e sottolineando tutte le possibili cause di conflitto».
A Nettuno e in tutta la diocesi di Albano intanto cresce l’attesa per l’arrivo del Pontefice. Domani alle 15,30 la città si fermerà. Ingente il piano di sicurezza predisposto dalle forze dell’ordine.