Centro anziani, il Comune non rinnova il permesso. L'associazione contro Palazzo di Città

Il Comune non rinnova l’autorizzazione. E l’associazione di anziani che gestiva l’immobile punta il dito contro una decisione che viene vista come uno “sfratto”.

Al centro della contesa una sala che sorge al piano terra della parte retrostante dello stabile della Casa dello studente, nel rione dell’Assunta (zona 167) di Monteroni. 

Si tratta di uno degli ambienti della struttura comunale (situata di fronte all’area mercatale) gestito in comodato d’uso da circa tre anni dall’associazione “Giovani della terza età”. 

La “convenzione” si è conclusa un paio di mesi fa, quando il Comune non ha più concesso l’autorizzazione periodica: un permesso temporaneo che negli scorsi anni è stato di volta in volta rinnovato concedendo l’utilizzo gratuito della sala che veniva adibita per attività ludico-ricreative a beneficio degli anziani.

Ma in una nota a firma della presidente Diana Giangrande l’associazione “Giovani della terza età” lamenta il trattamento ricevuto e accusa l’amministrazione comunale.

«Si tratta di un locale di proprietà comunale che rientra nello stabile della Casa dello studente ma non utilizzato dall’Adisu (l'Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio Universitario, ndr). Uno spazio - dichiara la presidente - che negli anni scorsi è stato intelligentemente sfruttato con la creazione di un centro di aggregazione sociale, dove tanti cittadini potevano divertirsi con serate di musica e di ballo, ma anche con corsi di ginnastica dolce. Iniziative che hanno riscosso successo tra gli anziani di Monteroni, ma anche dei paesi vicini, da anni in attesa di un luogo dove trascorrere un po’ di ore in compagnia. Ma inspiegabilmente, da qualche mese l’amministrazione - denuncia la responsabile dell’associazione - ha detto stop adducendo giustificazioni che svariano dalla concessione di quei locali all’Asl per la realizzazione della Casa della salute a presunti ed ovviamente inesistenti problemi di sicurezza per l’incolumità della gente che frequentava le sale, nonostante tutto fosse in regola con autorizzazioni e assicurazioni varie».

La presidente va poi oltre sostenendo che “la verità è invece un’altra e si cela dietro piccoli interessi di bottega di qualcuno, amico dell’amministrazione”, accusa Giangrande.

E la nota dei “Giovani della terza età” parla di un “cambiamento in peggio”: “Ora i monteronesi meno giovani - lamenta la presidente - per potersi divertire devono emigrare a Carmiano o in altri comuni limitrofi, mentre i locali dove si svolgevano le iniziative sono tornati ad essere inutilizzati gravando in termini di costi sul Comune e sui cittadini. E l’amministrazione non si è posto nemmeno il problema di trovare una soluzione alternativa che potesse permettere la prosecuzione di attività ludico-ricreative per la terza età”.

Lo stabile in questione, almeno in parte, come è noto ospiterà gli ambulatori e gli uffici della Casa della salute (LEGGI ARTICOLO): il protocollo d’intesa con l’Asl è stato infatti approvato all’unanimità lo scorso dicembre dal Consiglio comunale.

Intanto, gli amministratori comunali - interpellati da TgMonteroni.it in merito a questa vicenda - hanno fatto sapere che si riservano di valutare repliche rispetto alla presa di posizione dell’associazione, ma anche eventuali azioni a tutela della legittimità e della trasparenza dell’operato del Comune.

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