E in occasione del match che si terrà lunedì 27 giugno alle 18, numerosi maxischermi “copriranno” l’intero paese: schermi giganti che si preparano a far brillare la figura di Graziano, nella notte francese che potrebbe decidere la qualificazione al prossimo turno. I punti nevralgici dove poter seguire le gesta di Pellè e della squadra di Conte continuano infatti ad aumentare a dismisura: piazze, bar, parrocchie, circoli. Immancabile il Pausa Caffè con gli amici di Graziano pronti a far il tifo per lui. Un tifo che abbraccia anche la solidarietà con l’iniziativa a favore della piccola Giorgia, la bambina a cui verrà destinata la somma finale della raccolta fondi avviata dall’inizio degli Europei: una lotteria di beneficenza con in palio la maglia azzurra numero 9 donata dal bomber di Monteroni. “Il Pelè del Salento”, come è stato definito euforicamente dai suoi compaesani, torna dunque a calcare il campo dal primo minuto: da lui e dall’Italia ci si aspetta un approccio diverso rispetto alle ultime due partite in cui il colore azzurro non ha particolarmente brillato.Saranno emozioni forti quelle che i monteronesi vivranno per le vie, le piazze e i luoghi di aggregazione della comunità cittadina.
Emozioni a mille, trepidazione e sensazioni uniche che di certo non mancheranno anche e soprattutto nella casa di famiglia di Graziano, nel cuore di Monteroni, dove - quasi come un rituale - il papà del bomber, Roberto Pellè, come sempre seguirà la sfida in solitudine nel tinello di casa, immerso nella concentrazione. Italia-Spagna sarà un “remake” della finale del 2012: sarà un ottavo da brividi tra due “signore” del calcio mondiale.
Quattro anni dopo, sembra che l’atteggiamento delle due squadre sia totalmente cambiato, con una Spagna più attendista e meno offensiva e un’Italia più squadra: con meno tecnica apparente ma con più fisicità e tenacia. Queste due ultime qualità si addicono proprio a Graziano Pellè e alle sue doti di umile condottiero. Un’intera Nazione spera nei suoi gol: in prima linea i compaesani monteronesi, che non vedono l’ora di poter esultare ancora una volta. E urlare a squarciagola: “Graziano, portaci a Parigi”.